Gallarate, 14 aprile 2011 - Tutti  contro il Pdl e il tris Caianiello-Mucci-Bossi. Il dissenso rispetto alle politiche delle ultime due amministrazioni è il collante dell’intesa fuori dagli schemi germogliata fra Lega Nord e Futuro e Libertà per sostenere la corsa della consigliera Rai Giovanna Bianchi Clerici. È vero, sulla scheda non comparirà il simbolo ufficiale dei finiani, ma quello della civica «Libertà per Gallarate». Ed è altrettanto vero che il piano locale è da tenere distinto da quello nazionale. Ma non si può nascondere che l’accordo gallaratese fra lumbàrd e finiani, ai ferri corti a Roma, faccia rumore. Il matrimonio si è potuto concretizzare intorno a un obiettivo comune: marcare la discontinuità rispetto alla gestione dell’amministrazione condotta dal terzetto pidiellino composto da Nicola Mucci (sindaco per due mandati e animatore di una lista a suo nome per queste elezioni), Massimo Bossi (vicesindaco e candidato di una coalizione incardinata sul Pdl) e Nino Caianiello (da sedici anni regista della politica gallaratese).

 

L'inedita alleanza è convinta di avere le carte in regola per vincere. Di sicuro ha la possibilità di rendere la vita difficile a Massimo Bossi. Il candidato, la consigliera Rai Giovanni Bianchi Clerici, benedetto dal senatùr Umberto Bossi dopo la giubilazione, in rapida serie, del commercialista Ugo Gasperi e del capogruppo in consiglio provinciale Stefano Gualandris, è persona nota e capace di intercettare voti anche al di fuori dell’elettorato di centrodestra. E a un eventuale balottaggio, dicono dalla Lega gallaratese, potrebbe arrivare l’appoggio dell’ex sindaco e parlamentare socialista Andrea Buffoni, in corsa con Unione Italiana. Al primo turno sulla scheda compariranno i simboli della Lega, di Libertà per Gallarate e della civica Gallarate Onesta. In caso di vittoria il vicesindaco sarà Luca Carabelli, coordinatore cittadino di Fli. «La base dell’accordo - ha detto il segretario provinciale leghista Stefano Candiani - è la discontinuità rispetto alle amministrazioni precedenti».

L’intesa, osserva il responsabile provinciale di Fli Luca Daniel Ferrazzi sancisce che a Gallarate «la Lega considera noi e non il Pdl come l’interlocutore nel campo del centrodestra». Parole d’ordine della campagna saranno, chiude Ferrazzi, «trasparenza e limpidezza». Dal Pdl risponde Nino Caianiello, indicato da Lega e Fli come dominus incontrastato della politica cittadina. «Il ruolo che ho - spiega - mi viene dato, non me lo prendo. Chi mi conosce sa che sono un servitore della politica». Poi l’attacco. «Nemmeno gli elettori della Lega e di Fli - dice Caianiello - apprezzeranno questo connubio innaturale». Chiusura con il paradosso - «a questo punto la Lega dovrebbe permettere l’ingresso di Fli anche nelle coalizioni di Varese e Busto Arsizio» - e la rivendicazione di «aver lavorato per far crescere il centrodestra a Gallarate per 16 anni, credendo in leader come Berlusconi, Formigoni e anche Umberto Bossi». Intanto il Pdl ha rifiutato l’appoggio della Lega Padana Lombardia.