La Pallacanestro Varese è nella "Hall of fame" del basket italiano

Cerimonia a Bologna con Dino Meneghin, bandiera della Grande Igins che negli anni '70 vinse sei scudettti e cinque Coppe dei Campioni

Il presidente del Coni Gianni Petrucci con Guido Borghi

Il presidente del Coni Gianni Petrucci con Guido Borghi

Varese, 26 giungo 2016 - Sei scudetti, cinque Coppe dei Campioni, tre Coppe Italia e due Coppe intercontinentali. I numeri fanno la storia, e quelli messi insieme dalla Pallacanestro Varese negli anni compresi fra il 1970 e il 1979 hanno ricevuto ieri il giusto riconoscimento.

La squadra che dominò in Italia e in Europa per un intero decennio (storico il record delle 10 finali consecutive disputate in Coppa dei Campioni) è entrata infatti a far parte della Hall of fame del basket italiano, la più alta onorificenza concessa dalla Federazione italiana pallacanestro. La cerimonia si è tenuta ieri nel palazzo comunale di Bologna alla presenza di alcuni rappresentanti della Pallacanestro Varese 1970-1979: Dino Meneghin, Guido Borghi, Antonio Bulgheroni, Sandro Galleani, Sandro Gamba, Aldo Ossola, Marino Zanatta e Iwan Bisson. Quest’ultimo è stato insignito del prestigioso riconoscimento Fip anche a livello personale, così come in passato era stato per Meneghin, Gamba, Ossola e Zanatta.

Vengono così premiate le imprese leggendarie di quelle straordinarie formazioni targate Ignis, Mobilgirgi e infine Emerson, successi che segnarono un’epoca nel basket italiano e internazionale. Le vittorie della Pallacanestro Varese contribuirono a far conoscere il nome della città in Europa e nel mondo rendendo orgoglioso un esercito di appassionati e avvicinando alla palla a spicchi migliaia di persone. Iwan Bisson, classe 1946, ha giocato nella Pallacanestro Varese dal 1970 al 1978: il suo inserimento nella hall of fame del basket italiano rappresenta dunque un meritato riconoscimento per una favolosa carriera trascorsa quasi interamente a Varese, colonna della Ignis-Mobilgirgi che in quegli anni dominò ovunque.

Negli anni ’70 la città giardino era diventata la capitale europea del basket, teatro di sfide indimenticabili contro le più grandi potenze internazionali: dal Cska Mosca al Real Madrid, dal Maccabi Tel Aviv alla Stella Rossa Belgrado. La Pallacanestro Varese diventò l’orgoglio di una città intera, coi tifosi pronti a riempire il palasport di Masnago per assistere alle imprese di Meneghin e compagni.In rappresentanza dell’attuale dirigenza della Pallacanestro Varese sono intervenuti alla cerimonia di Bologna anche il presidente e il direttore generale biancorossi, Marco Vittorelli e Claudio Coldebella, al lavoro in queste settimane per costruire la squadra che disputerà il prossimo campionato.

A 37 anni dall’ultima finale di Coppa dei Campioni e a 17 dall’ultimo scudetto, la città non vede l’ora di poter tornare a scendere in piazza per festeggiare un grande trofeo: ieri, nel frattempo, è andata in scena la celebrazione di una squadra irripetibile, il giusto riconoscimento a un gruppo di dirigenti, tecnici, e giocatori che nessuno - a Varese e non solo - potrà mai dimenticare.