Delitto di Cariola, la difesa ricorre in appello: "Cerutti condannato senza prove"

In primo grado l'uomo ha preso 30 anni di carcere per l'omicidio del disabile Roberto Colombo nella frazione di Casalzuigno

Emiliano Cerutti

Emiliano Cerutti

Casalzuigno (Varese), 24 luglio 2016 - Emiliano Cerutti è stato condannato per l’omicidio del vicino di casa, Roberto Colombo, "senza alcuna prova a suo carico". Ne sono convinti i difensori dell’uomo, gli avvocati Paolo Bossi e Marco Lacchin, che hanno presentato un ricorso davanti alla Corte d’Appello di Milano nel tentativo di ribaltare la sentenza emessa lo scorso 4 febbraio dalla Corte d’Assise di Varese.

Nel processo di primo grado è stata inflitta al 36enne Cerutti la pena di 30 anni di carcere per l’omicidio avvenuto a Cariola, una frazione di Casalzuigno. Roberto Colombo, un disabile di 49 anni, fu ucciso con due colpi di pistola nella notte tra il 23 e il 24 settembre 2013. Cerutti avrebbe ucciso anche il cane di Colombo, Argo. Il corpo dell’uomo, sepolto nei boschi attorno alla località, fu trovato dopo un mese e mezzo, l’11 novembre. A poca distanza fu rinvenuta anche la carcassa del cane. Le indagini dei carabinieri, coordinate dal pm Giulia Troina, portarono all’arresto dell’uomo che, per i giudici, ha ucciso il vicino per un "rancore" che ha avuto tra le cause scatenanti la convinzione che Colombo avesse rubato un chilo di marijuana. "Non condividiamo le motivazioni della sentenza e l’impianto accusatorio - spiega l’avvocato Bossi - anche perché non è stata chiarita la dinamica dell’omicidio e il movente. Cerutti è stato condannato per una serie di indizi, ma non ci sono prove".