Uccisa a martellate dal marito, choc a Laveno: "Un dolore immenso"

Sconcerto in paese, il sindaco Ielmini: "Abito a 50 metri dal luogo del delitto". In giornata l’interrogatorio dell’uomo davanti al gip

La vittima del delitto, Lorena Gisotti, e la scientifica a casa

La vittima del delitto, Lorena Gisotti, e la scientifica a casa

Laveno Mombello (Varese), 18 luglio 2016 - Una tragedia inspiegabile. A Mombello si fatica ancora a credere a quanto successo all’alba di sabato mattina, quando il 46enne agente di commercio Roberto Scapolo ha ucciso la moglie Loretta Gisotti, 54 anni, colpendola con tre martellate e poi strangolandola. Un gesto improvviso, un accecante scatto d’ira generato - secondo la ricostruzione dei carabinieri, dai quali l’uomo si è recato subito dopo aver commesso il folle gesto - da un rimprovero a muso duro ricevuto dalla donna, con la quale stava partendo in direzione Toscana. "Non sai nemmeno sistemare le valigie", gli avrebbe detto lei: una frase, un attimo di rabbia incontrollabile, e tutto è finito in tragedia.

"Abito a 50 metri da quella casa - rivela il sindaco di Laveno Mombello, Ercole Ielmini -, dove ho anche vissuto una decina d’anni, fra gli anni ’60 e gli anni ’70, insieme ai miei genitori. Incontravo Roberto quasi ogni mattina: lo incrociavo mentre lui andava a lavoro, ci salutavamo, scambiavamo due chiacchiere. La sua famiglia, poi, è molto nota in paese, poiché era proprietaria di uno dei primi negozi di elettrodomestici della zona, mentre il cugino ha giocato a calcio ad alti livelli (Cristiano Scapolo, centrocampista dai trascorsi in Serie A con le maglie di Inter, Atalanta, Bologna, Roma e Napoli, ndr). Lei invece la conoscevo di meno, ma capitava di incontrarla quando portava a spasso i cani. Ieri mattina (sabato, ndr) ho aperto le finestre e ho sentito arrivare l’ambulanza e i carabinieri: pensavo a un incidente fra due auto all’incrocio, invece era tutt’altro. Mai mi sarei aspettato che potesse accedere una cosa del genere. Siamo tutti addolorati".

È di poche parole invece Silvio Aimetti, sindaco di Comerio dove risiede la madre della vittima e nella cui chiesa parrocchiale - che ospiterà i funerali - sabato sera è stato recitato un rosario. "Conosco bene la signora - rivela il primo cittadino -, ma preferisco non commentare l’accaduto". Nel frattempo, proseguono le indagini dei carabinieri di Luino guidati dal capitano Francesco Spera, coordinati dal pm di Varese, Sara Arduini. È attesa per oggi la comunicazione in merito alla data dell’autopsia sul cadavere di Loretta Gisotti, esame dal quale si capirà se la donna è morta per le martellate o se è stato lo strangolamento a provocarne il decesso. Sempre oggi il reo confesso, portato in carcere a Varese, dovrebbe comparire davanti al gip per la convalida del fermo: l’accusa è di omicidio volontario.