Telos, il giorno dopo il corteo graffiti e danni per migliaia di euro

Parcometri distrutti e bancomat divelti. Presi di mira il municipio e l'agenzia delle Entrate in via Marconi di Sara Giudici

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Saronno, 29 settembre 2014 - Sette parcometri resi inutilizzabili, cinque bancomat divelti e decine di vetrine di istituti di credito, agenzie di lavoro interinale e di comproro coperte di graffiti: è questo il bilancio dei danni provocati in città dal corteo dei ragazzi dei centri sociali che sabato pomeriggio hanno attraversato l’intera città di Saronno per protestare contro lo sgombero della palazzina di via Milano dove per 5 anni hanno organizzato concerti, incontri ed eventi.

La manifestazione iniziata intorno alle 16 e proseguita fino alle 19 ha visto 500 persone, arrivate da tutta la Lombardia ed dal Piemonte, attraversare, con un percorso di oltre 4 chilometri tutta la città scandendo cori contro l’emergenza abitativa, l’Amministrazione, lo sgombero del centro sociale e la tav. Dietro al corteo una scia di danni per migliaia di euro: oltre un centinaio le scritte realizzate sui muri di palazzi ed attività commerciali a cui si aggiungono le affissioni di volantini e adesivi. Tanti i temi trattati dagli spazi vuoti da occupare all’invito all’autogestione, dagli attacchi contro le forze dell’ordine a quelli contro il primo cittadino di Saronno Luciano Porro.

Tra i punti più martoriati la facciata del Municipio di via Marconi e quella dell’agenzia delle entrate sempre in via Marconi colpite con gavettoni di venice grigia. Ad essere messi completamente ko sono stati tutti i parcometri della Saronno Servizi (ex municipalizzata che si occupa della gestione degli stalli a pagamento) presenti lungo il percorso del corteo da via Verdi a via Legnani da piazza Unità d’Italia e via San Giuseppe. I pannelli solari dei dispositivi sono stati coperti di vernici così come lo schermo a led ed è stata spruzzata della schiuma nella fessura per le monete. Sorte analoga anche per i bancomat degli istituti di credito di viale Rimembranze, via Verdi e via Manzoni. Proprio le filiali delle banche sono state le più bersagliate con lanci di sassi e graffiti contro il capitalismo e con slogan come “rapinami” e “svaligiami”.