Omicidio Lidia Macchi, chiuse indagini su Piccolomo

La giovane è morta nel gennaio del 1987 a Cittiglio. Il sostituto procuratore generale di Milano, Carmen Manfredda, avrebbe depositato l'avviso di chiusura indagini nei confronti di Giuseppe Piccolomo, già in carcere per il delitto di Carla Molinari (noto come il "delitto delle mani mozzate", nel novembre 2009)

Lidia Macchi (Newpress)

Lidia Macchi (Newpress)

Varese, 26 luglio 2014 - Potrebbe esserci una svolta nel caso Lidia Macchi, la giovane di Varese trovata morta nel gennaio del 1987 a Cittiglio. Depositati gli atti di chiusura di indaginiUn omicidio insoluto da 27 anni, ma da tempo collegato al nome di Giuseppe Piccolomo, condannato all'ergastolo per aver ucciso nella villetta a Cocquio, sempre nel Varesotto, la pensionata Carla Molinari, il cui cadavere venne trovato orribilmente seviziato e mutilato, nel novembre del 2009. 

Gli atti di chiusura indagini sono state depositati dal sostituto procuratore generale di Milano, Carmen Manfredda, in vista della richiesta di rinvio a giudizio per Piccolomo. Le accuse nei suoi confronti sono di omicidio volontario con l'aggravante della premeditazione, dei motivi abbietti e futili, della crudeltà e per aver agito con lo scopo di occultare una violenza sessuale. Del delitto venne sospettato anche un sacerdote, per il quale, insieme all'avviso di chiusura indagini su Piccolomo, è stata disposta l'archiviazione.

Il delitto di Lidia Macchi fece molto scalpore alla fine degli anni '80. Lidia, bella ragazza dai capelli neri e gli occhi scuri e profondi, da tutti come una studentessa modello, iscritta all'Università Statale, capo scout nella sua parrocchia, impegnata in associazioni di volontariato, era scomparsa il 5 gennaio 1987. La sua auto era rimasta parcheggiata davanti all'ospedale di Cittiglio (Varese). Venne trovata morta una quarantina di ore dopo in un bosco a pochissima distanza, massacrata con una trentina di coltellate