Varese Calcio, il patron Laurenza: chi ha a cuore la squadra ci dia una mano

Laurenza: "Ci vuole una sorta di sentimento di autoresponsabilità: tutti potrebbero offrire il loro piccolo contributo. Manifestazioni, eventi, concerti, o anche una lotteria. Se ad esempio ogni tifoso andasse in prevendita nella campagna abbonamenti ci darebbe una grossa mano"

Nicola Laurenza, classe '76, era alla guida del Varese da soli due anni

Nicola Laurenza, classe '76, era alla guida del Varese da soli due anni

Varese, 2 luglio 2014 - Oormai lo sappiamo fin troppo bene. La situazione del Varese è abbastanza critica, per usare un eufemismo. Prima la penalizzazione di un punto, poi la mancata iscrizione entro la scadenza fissata per lunedì scorso: tutto ciò farà sì che i biancorossi la prossima stagione partiranno da -3. Ora la società di via Manin ha davanti 14 giorni per mettere a posto tutto il necessario. Il primo tassello è già stato posto: come anticipato, il già segretario generale Giuseppe D’Aniello è stato promosso nuovo direttore generale del Varese. Laurenza si è dunque affidato ad uno di quelli che l’hanno sempre sostenuto. E mai come oggi il presidente ha bisogno dell’aiuto di tutti. «Sono preoccupato - ci ha detto dalla Svizzera -, solo un incosciente non lo sarebbe. Ma sono comunque positivo, in questo momento la gente biancorossa sente lo spirito di appartenenza: chi ha a cuore questa squadra farà qualcosa». Laurenza ha ragione: il Varese è da sempre una squadra che cade, ma è sempre riuscita a risollevarsi. «Quando abbiamo rischiato di affondare in campo, ci siamo sempre rialzati. A Novara c’erano 1000 tifosi in trasferta: li voglio immaginare al mio fianco anche in questa battaglia».

Questi giorni sono stati ribattezzati da Laurenza “i playout societari”: un ardito paragone fra il campo e quello che succede fuori (cioè dentro le banche). «Non eravamo salvi dopo la finale d’andata di Novara e non siamo salvi ora. Questa è l’ultima partita della stagione, si giocherà in termini di garanzie ed ognuno può e deve partecipare». Infatti ogni tifoso biancorosso ha l’opportunità di dare il suo aiuto per sostenere il Varese in questo momento, o almeno è quello che auspica Laurenza: «Ci vuole una sorta di sentimento di autoresponsabilità: tutti potrebbero offrire il loro piccolo contributo. Manifestazioni, eventi, concerti, o anche una lotteria. Se ad esempio ogni tifoso andasse in prevendita nella campagna abbonamenti ci darebbe una grossa mano». Rimboccarsi le maniche per il Varese, questa la ricetta di Laurenza: sarà lui il nuovo Pavoletti, capace di salvare la squadra? «Lui è un grande. Ha umanità, intelligenza e semplicità. È un esempio per tutti noi per quanto riguarda la determinazione». Ma allora, i tifosi devono stare tranquilli? «Non direi tranquilli - conclude Laurenza -, perché ci vuole una giusta dose di paura mixata a spirito positivo. Compatti e uniti ce la faremo».

di Luca Mastrorilli