Lotto da record in Ticino. Una febbre che contagia anche migliaia di frontalieri

Grazie alla presenza massiccia dei frontalieri l’erario cantonale ticinese incassa da Swisslos molto di più di quanto ci si potrebbe attendere. Sono 31 i centesimi per ogni giocata effettuata che finiscono nel fondo intercantonale destinato a cultura, sport, ambiente e socialità di Paolo Candeloro

Dogana al confine tra Italia e Svizzera

Dogana al confine tra Italia e Svizzera

Lavena Ponte Tresa (Varese), 19 agosto 2014 - Frontalieri «innamorati» del Lotto svizzero, una tradizione che si consolida col passare degli anni. Impiegati nelle più disparate aziende ticinesi, gli italiani che lavorano oltre confine sentono con sempre maggiore insistenza il richiamo del gioco d’azzardo: la prospettiva di indovinare i numeri giusti e portarsi a casa grosse vincite rappresenta una forte motivazione a tentare la fortuna al di là della frontiera. Grazie infatti alla presenza massiccia dei frontalieri, evidentemente predisposti a questo tipo di lotteria, l’erario cantonale ticinese incassa da Swisslos molto di più di quanto ci si potrebbe attendere. Sono 31 i centesimi per ogni giocata effettuata che finiscono nel fondo intercantonale destinato a cultura, sport, ambiente e socialità: più si gioca e più il fondo cresce, facendo così l’interesse delle finanze cantonali. E a fare la differenza, a sud delle Alpi, sono proprio i frontalieri. C'è fibrillazione, in Svizzera. Il montepremi del Lotto è infatti cresciuto a quasi 40 milioni di franchi, pari a 33 milioni di euro: da 36 settimane nessuno indovina la combinazione vincente, così il numero dei giocatori cresce, e con esso pure il montepremi. In proposito, a fare un favore all’erario ticinese sono anche i frontalieri: interessati, al pari degli altri utenti, a portarsi a casa la ricca vincita, i lavoratori italiani impiegati oltre confine stanno contribuendo a far crescere il numero dei giocatori. Per le finanze della regione questo trend rappresenta un vero e proprio toccasana, poiché - come detto - all’erario spettano 31 centesimi per ogni giocata. Più sono le giocate, più aumenta il ristorno per il Cantone, tanto che se nel 2013 il fondo previsto per Bellinzona era valutato attorno ai 19 milioni di franchi (15 milioni e mezzo di euro), alla fine ne sono arrivati in più quasi 1.8 milioni (circa un milione e mezzo di euro). Il Ticino è uno dei cantoni dove si gioca di più in Svizzera, definito dall’edizione online del quotidiano Basellandschaftliche Zeitung «il grande vincitore». Infatti, in proporzione, il Cantone con capitale Bellinzona è quello che vede più giocatori rispetto al numero dei suoi abitanti, e questo proprio grazie agli stranieri. Se infatti si fosse dovuto tenere unicamente conto del criterio demografico, dei 335 milioni di franchi destinati ai Cantoni il Ticino ne avrebbe ricevuti - nel 2013 - «solo» 19.2 milioni.

«Dalle nostre parti il gioco d’azzardo ha una forte incidenza - commenta Pietro Roncoroni, sindaco di Lavena Ponte Tresa nonché presidente dell’associazione che riunisce i Comuni italiani al confine con la Svizzera -, così come ce l’ha il pendolarismo per questo tipo di attività. Eravamo abituati a una presenza importante di frontalieri al Casinò di Campione d’Italia, ma questo boom del Lotto non mi stupisce, perché coinvolge non solo i frontalieri, ma la generalità di chi risiede nelle nostre zone. C’è da dire che anche gli svizzeri vengono a giocare da noi, soprattutto per quanto riguarda le scommesse sportive, anche se io spero sempre che questi fenomeni restino controllati e che non si trasformino in una patologia. Ad ogni modo - rimarca Roncoroni -, questa è una maniera come un’altra per sottolineare l’utilità dei frontalieri per il mercato economico svizzero: i lavoratori impiegati oltre confine vivono profondamente il territorio elvetico, e il boom delle giocate al Lotto ne è la riprova». Un messaggio neanche troppo indiretto a chi vorrebbe ridurne la presenza.

di Paolo Candeloro