Frontalieri, in dogana ora scatta l'"interrogatorio"

In dogana via all'inchiesta (della durata di una manciata di minuti) disposta dal Dipartimento del territorio di Bellinzona volta all'individuazione di soluzioni efficaci e mirate a contenere e ridurre il traffico alle frontiere di Paolo Candeloro

Dogana al confine tra Italia e Svizzera

Dogana al confine tra Italia e Svizzera

Lavena Ponte Tresa (Varese), 28 settembre 2014 - Un "questionario" lungo il confine. È ciò a cui andranno incontro, a partire da martedì, migliaia di automobilisti provenienti dall’Italia e diretti in Svizzera, dunque anzitutto i 26mila lavoratori frontalieri. Disposto dal Dipartimento del territorio di Bellinzona, il sondaggio si protrarrà fino al mese di novembre: scopo della rilevazione, ottenere informazioni dettagliate riguardo alle abitudini di mobilità dei conducenti, in gran parte lavoratori che oltrepassano quotidianamente le frontiere del Canton Ticino. L’analisi del volume di traffico, infatti, sarà predisposta in quasi tutti i valichi di confine, tra i quali gli 11 presenti nel Varesotto (Dirinella, Indemini, Fornasette, Ponte Tresa, Ponte Cremenaga, Cassinone, Brusino Arsizio, Arzo, Ligornetto, San Pietro di Stabio e Gaggiolo). Oltre a definire il numero dei veicoli in transito, la rilevazione fornirà anche i dati relativi all’immatricolazione, al grado di occupazione e alla tipologia dei mezzi, a provenienze e abitudini che si transita. Questo accertamento ha quale obiettivo principale l’individuazione di soluzioni efficaci mirate a contenere e ridurre il traffico alle frontiere e lungo le principali arterie di confine, con particolare riferimento alla mobilità dei frontalieri, dirottandoli verso l’uso di mezzi pubblici. Gli addetti del Dipartimento del territorio opereranno senza interrompere il regolare flusso di vetture: in collaborazione con le Guardie di Confine, i veicoli saranno fermati a campione e fatti accostare. Le domande - l’inchiesta durerà una manciata di minuti - verteranno in particolare su paese di immatricolazione del veicolo, numero di occupanti, domicilio del conducente, origine, destinazione e scopo del viaggio, periodicità e motivo dello spostamento, eventuale disponibilità di parcheggio riservato o di possesso di un abbonamento al trasporto pubblico svizzero ed eventuale disponibilità del conducente a condividere l’auto o a seguire un piano di mobilità aziendale. I risultati del sondaggio 2014 saranno resi noti al pubblico nei primi mesi del 2015. «In Ticino è in atto un serio tentativo di miglioramento del trasporto pubblico - commenta Pietro Roncoroni, sindaco di Lavena Ponte Tresa nonché presidente dell’associazione che riunisce i Comuni italiani di frontiera - al quale stiamo collaborando attivamente. Si sta cercando di rendere più efficiente il traffico nella regione del Malcantone, con incentivi per privilegiare il trasporto su ferro, e penso che il sondaggio disposto dal Dipartimento del territorio vada proprio in questo senso. Del resto non è plausibile, ad esempio, impiegare quasi un’ora per percorrere un tratto di nove chilometri, cosa che purtroppo avviene, nelle ore di punta, sul tratto Ponte Tresa-Lugano. Si tratta di una battaglia che contribuirà anche a migliorare la vita dei nostri frontalieri».