Delitto Macchi: Binda resta in carcere

La Cassazione ha respinto il ricorso dei difensori dell'uomo in cella dallo scorso 15 gennaio

Lidia Macchi

Lidia Macchi

Varese, 30 aprile 2016 - Resta in carcere Stefano Binda, l'uomo accusato di avere ucciso 29 anni fa la sua ex compagna di liceo Lidia Macchi. La prima sezione penale della Cassazione ha deciso di dichiarare inammissibile il ricorso della difesa con cui si chiedeva la scarcerazione dell'indagato. I supremi giudici hanno dunque confermato l'ordinanza con cui il gip di Varese, nello scorso gennaio, aveva disposto per l'uomo la custodia in carcere. Binda, da allora, è detenuto nel carcere di San Vittore. Lidia Macchi venne assassinata con 29 coltellate nel gennaio 1987. Anche il sostituto pg di Cassazione, Alfredo Viola, nel corso dell'udienza a porte chiuse svolta ieri, aveva sollecitato la conferma della custodia in carcere per l'indagato.

"Si è trattato di un passaggio molto importante - ha sottolineato il legale della famiglia Macchi, l'avvocato Daniele Pizzi - confermando che vi sono seri motivi per mantenere Stefano Binda in carcere, la Cassazione ha di fatto dimostrato come l'ipotesi investigativa della Procura generale di Milano non sia certo il frutto di una mera congettura".