Angera, festa per Rolando Del Torchio: “Sono vivo per miracolo”

L'ex missionario liberato dopo sei mesi nelle mani di Abu Sayyaf ha annunciato la volontà di tornare nelle Filippine

Rolando Del Torchio ad Angera (Newpress)

Rolando Del Torchio ad Angera (Newpress)

Angera (Varese), 29 maggio 2016 - “E' un miracolo che sia ancora qui, con la testa attaccata al collo: per mesi ho pensato di non riuscire a farcela”. Rolando Del Torchio, l'ex missionario rapito lo scorso ottobre nelle Filippine e rilasciato dopo sei mesi trascorsi nelle mani di Abu Sayyaf, ha incontrato i cittadini di Angera, il paese affacciato sul lago Maggiore dove vive la sua famiglia. Il Comune ha organizzato un rinfresco nel palazzo municipale, durante il quale Del Torchio ha raccontato la sua esperienza e ha annunciato la volontà di tornare a luglio nelle Filippine, dove gestisce un ristorante a Dipolog City, sull'isola di Mindanao.

L'ex missionario ha anche rivolto un pensiero agli ostaggi ancora nelle mani del gruppo islamico che si finanzia con sequestri di persona ed estorsioni. “Il mio rapimento è stato fatto con una motivazione religiosa – racconta – perché pensavano che fossi ancora un missionario. Mi dicevano “sei venuto a combatterci e noi ti abbiamo preso, aspettati un processo e un'esecuzione". Fin dal primo minuto – prosegue – ho capito che era un motivo ben diverso da quello che aveva portato al sequestro di altri ostaggi, come gli olandesi che sono stati presi per il riscatto”.

Del Torchio, 57 anni, vive nelle Filippine da quasi trent'anni e, dopo un periodo di riposo ad Angera, tornerà nel Paese asiatico. “Le autorità mi hanno assicurato che sarò ben protetto – sottolinea – dovrò trovare una sistemazione fuori dalla grande isola di Mindanao, che per me non è più sicura”.