Induno Olona, triste finale all’asta per Villa Porro Pirelli

Decisione comunicata in consiglio comunale per evitare il pignoramento

Villa Porro Pirelli

Villa Porro Pirelli

Induno Olona (Varese), 1 aprile 2017 - Villa Porro Pirelli andrà all’asta. La decisione è stata comunicata in consiglio comunale. In pratica si è concordato che, per evitare il pignoramento, sarà lo stesso Comune, proprietario della villa, a mettere all’asta l’immobile: "L’obiettivo – spiega il sindaco Marco Cavallin – è quello di ricavare quanto necessario per chiudere il contenzioso con la banca, e di contrattare con l’acquirente il mantenimento delle condizioni che permettono un uso pubblico di alcuni spazi del complesso e del parco".

La vicenda che porta al triste epilogo di oggi, è maturata tra la fine degli anni Novanta e i primi anni del Duemila, quando venne costituita una società che doveva procedere al rilancio della villa, restaurandola e trasformandola in un resort di lusso e mettendola a reddito in una gamma turistica medio alta. L’allora amministrazione comunale aveva sostenuto l’operazione mettendo l’immobile stesso a garanzia del prestito di 6 milioni e mezzo di euro contratto dalla società con Bnl. Un progetto forse troppo ambizioso, un piano finanziario troppo ottimistico e la crisi del mercato turistico, avevano mandato in fumo l’operazione. La società, in fallimento, non ha pagato le rate del mutuo e ora la banca si rivale sulla villa per rientrare dell’importante “scoperto”.

Sino al 20 dicembre scorso era aperta una trattativa poi bruscamente interrotta da Bnl che aveva ottenuto il pignoramento della villa settecentesca. La vicenda della villa è nota: tra la fine degli anni ’90 e il 2004 un massiccio intervento di restauro – finanziato per ben 6,5 milioni di euro da Bnl – pretese di far diventare la vecchia villa, ex casa di riposo donata al comune dalla Fondazione Pirelli nel 1990, una struttura alberghiera di alto livello, gestita da un socio privato dalla cui attività sarebbero dovute scaturire le risorse per il pagamento del mutuo. Il progetto però si è rivelato negli anni velleitario e non in grado di consentire al socio privato di pagare le rate del grosso mutuo, che è rimasto in sostanza non rimborsato.

La decisione del Comune di mettere all’asta la storica villa mira a mantenere aperte al pubblico almeno alcune parti della splendida dimora, giardino compreso, in modo da arginare la perdita che inevitabilmente colpirà la collettività. La villa è un vero e proprio gioiello. E la storia che racconta parte nel 1504 con Tommaso Porro, luogotenente di Guido Sforza, figlio illegittimo di Francesco Sforza. Tra i discendenti il conte Gian Pietro. Già presidente della “Commissione Centrale di Beneficenza”, pianifica in dieci giorni, il primo istituto bancario pubblico, la “Cassa di Risparmio della Lombardia”, della quale è presidente, dal 1839 in poi.