Busto Arsizio: Riccardo Bossi sotto processo per truffa, "nessun risarcimento"

Il gioielliere si era reso disponibile a ritirare la querela in cambio del pagamento della merce. Si torna in aula il 2 novembre

Riccardo Bossi

Riccardo Bossi

Busto Arsizio (Varese), 13 ottobre 2016 - Riccardo Bossi, primogenito del fondatore della Lega Nord Umberto Bossi, non ha offerto un risarcimento al titolare della catena di gioiellerie Ceccuzzi, che lo aveva denunciato accusandolo di aver acquistato gioielli e un orologio Rolex in un negozio a Busto Arsizio senza pagare il conto. E' quanto è emerso nell'udienza del processo a Busto Arsizio che vede Riccardo Bossi imputato per truffa.

Il gioielliere, che si è costituito parte civile, nella scorsa udienza si era reso disponibile a ritirare la querela in cambio del pagamento dei gioielli. Il figlio del fondatore del Carroccio, però, non ha avanzato una proposta di risarcimento. Si torna in aula, quindi, il prossimo 2 novembre, quando verrà ascoltato il gioielliere, Bruno Ceccuzzi, assistito dagli avvocati Federico Consulich ed Elio Giannangeli. L'imprenditore aveva accusato Bossi di non aver aver saldato un debito di oltre 20mila euro, nonostante i continui solleciti e le promesse di pagamento dopo aver acquistato l’orologio, un anello e un girocollo nel dicembre 2014.