Terremoto nel Centro Italia, dal Varesotto il motore dei soccorsi

I radioamatori della provincia, guidati da Giovanni Romeo, hanno coordinato l’azione della Protezione civile nei primi momenti dopo il sisma

Giovanni Romeo

Giovanni Romeo

Varese, 25 agosto 2016 - La macchina dei soccorsi via radio dopo il terremoto che ha flagellato il Centro Italia provocando decine di morti si è messa in moto dalla Città giardino: merito dell’Ari (Associazione radio amatori) Varese, che pochissimi minuti dopo il sisma (la prima scossa si è registrata alle 3.36) ha cominciato a inviare le prime informazioni al dipartimento della Protezione Civile di Roma. L’associazione, fondata da Ferruccio Crespi verso la fine del 1945, ha come scopo principale quello di rafforzare il servizio di volontariato delle telecomunicazioni, con particolare attenzione nei casi di emergenza e calamità naturali, attraverso lo scambio di messaggi via radio.

"Al momento del sisma (il cui epicentro è stato localizzato nei pressi di Accumoli, in provincia di Rieti, a 4 chilometri di profondità, ndr) mi trovavo in vacanza a Taormina, in Sicilia, dove abbiamo una stazione radio - spiega Giovanni Romeo, presidente di Ari Varese -. Ci siamo messi subito in ascolto mandando i primi dati al dipartimento della Protezione Civile di Roma, così da permettere i primi soccorsi. La nostra rete di controllo, nata nel 1981 dopo il terremoto dell’Irpinia, è installata nelle prefetture di tutta Italia e almeno una volta al mese prevediamo un’esercitazione che dura più o meno mezz’ora. Ma stavolta, purtroppo, le cose sono andate diversamente. Non appena abbiamo rilevato la prima scossa l’abbiamo subito attivata, anche perché siamo i più veloci nel farlo".

Nel Varesotto c’è un altro punto di riferimento durante le emergenze da terremoto. Si tratta del Centro Geofisico Prealpino del Campo dei Fiori, fondato da Salvatore Furia. In questo caso i dati registrati dai sismografi sul monte varesino vengono inviati automaticamente all’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma, mastodontico cervellone che raccoglie le informazioni di oltre 300 stazioni sparse in tutta Italia.

"Difficile capire quali saranno le conseguenze di questo terremoto - sottolinea Paolo Valisa, del Centro Geofisico Prealpino - anche perché, a differenza di altri non è stato preceduto da uno sciame sismico, semmai è avvenuto il contrario, per cui non abbiamo idea di quali possano essere le conseguenze. Nei prossimi giorni monitoreremo la situazione del Centro Italia". Al Campo dei Fiori è allestita una vera e propria cittadella, con sismografi che registrano i terremoti e computer e ne analizzano i tracciati.