Chiamate e messaggi, a Varese pioggia di multe per uso del telefonino alla guida

Il comandante della Polizia locale Emiliano Bezzon: vietare le telefonate sulle strade principali. Multati anche i ciclisti

Controlli della polizia locale in via Sacco

Controlli della polizia locale in via Sacco

Varese, 23 ottobre 2016 - Alla guida mentre si è al cellulare, senza auricolare e senza vivavoce: Varese «cattiva maestra». L’infrazione è in cima alla classifica delle violazioni al codice della strada commesse dai varesini ed «è purtroppo tra le prime tre cause di incidente stradale», dice il comandante della polizia locale, Emiliano Bezzon.

Sono 130 le sanzioni comminate dai suoi agenti negli ultimi sei mesi in città. A Milano siamo intorno alle 650. «E lì i flussi di traffico - spiega Bezzon - sono infinitamente superiori. Un varesino su dieci, quando è al volante, utilizza in modo illecito il cellulare». E siamo oltre la telefonata con il cellulare incastrato tra orecchio e spalla e una sola mano sul volante. «L’ultima frontiera - spiega Bezzon - sono i social network e le chat. Abbiamo avuto casi di automobilisti sorpresi al volante mentre mandavano un messaggio o rispondevano a una notifica social. Un comportamento di una pericolosità estrema». Varese, contro questo tipo di comportamento, ha messo in campo agenti in borghese: «Perché la sanzione sia valida occorre la flagranza - dice il comandante - ci stiamo lavorando».

Nel mirino non soltanto gli automobilisti. Anche i ciclisti. «Il ciclista che stacca la mano dal manubrio per rispondere o pedala guardando i messaggi crea un pericolo su strada molto elevato - spiega Bezzon - e il codice prevede che anche questa infrazione venga sanzionata». Oggi chi viene sorpreso al volante mentre utilizza in modo non consono il cellulare incappa in una multa da 161 euro e nel decurtamento di sei punti dalla patente. Per i recidivi (chi viene pizzicato due volte in due anni) scatta la sospensione della patente per un mese. Per Bezzon si tratta di sanzioni «troppo blande». Che fare? «Vietare ogni tipo di chiamata, salvo quelle ai numeri di emergenza, sulle strade di maggior transito - dice il comandante - e inasprire la norma. Questa sarebbe la soluzione migliore. Consentire il sequestro del telefonino per chi viene sorpreso alla guida mentre lo utilizza in modo non appropriato. Accade in altri paesi, come la Svizzera e la Germania, oggi finalmente se ne parla anche in Italia, collegando il provvedimento alla nuova norma sull’omicidio stradale».

Un caso, in realtà, c’è già stato. «I colleghi di Torino - racconta Bezzon - hanno sequestrato un cellulare ritenuto materiale probatorio in seguito a un incidente. Lo hanno sequestrato per poter verificare i tabulati dimostrando che l’utilizzo non lecito del cellulare era tra le cause dell’accaduto». Bezzon fa un esempio: «Quando diventò obbligatorio l’utilizzo del casco combattemmo una battaglia, in pochi rispettavano la norma. La norma consentiva il sequestro del motorino o della motocicletta. Fu quello il deterrente che fece in modo che l’obbligo venisse rispettato nella maggior parte dei casi. Con il telefonino deve funzionare allo stesso modo: sequestro di 30 giorni del dispositivo. Perché il fenomeno è in costante aumento ed è trasversale: uomini e donne, dai 19 ai 78 anni».