Sesto Calende, agricoltori in festa per la Giornata del ringraziamento

Sfilata di trattori e messa con offertorio dei prodotti prealpini. La Coldiretti: "Promuoviamo il 'made in Varese'"

I rappresentanti della Coldiretti e delle istituzioni locali in posa davanti a un trattore

I rappresentanti della Coldiretti e delle istituzioni locali in posa davanti a un trattore

Sesto Calende (Varese), 28 novembre 2016 - I frutti della terra e il loro ruolo centrale nell’alimentazione e l’importanza del raccolto, dell’essere agricoltori e del lavoro in un settore che produce vita e futuro. Sono stati questi i temi al centro della Giornata del ringraziamento che Coldiretti Varese ha condiviso con produttori e cittadini, riuniti nella suggestiva cornice dell’abbazia di San Donato di Sesto Calende, gremita per l'occasione.

A inizio giornata, il presidente e il direttore di Coldiretti Varese, Fernando Fiori e Raffaello Betti, hanno richiamato “l’importanza che l’agricoltura riveste per il tessuto economico varesino, soprattutto a fronte del crescente interesse che i giovani le accordano: per molti di loro, infatti, si tratta di un futuro imprenditoriale che riflette passione e speranza. La provincia prealpina mantiene e trasmette la tradizione di un amplissimo paniere agroalimentare che negli ultimi anni si è arricchito delle importanti certificazioni per il miele varesino (Dop) e per l’asparago di Cantello (Igp). Non solo: il Varesotto è terra di latte, formaggi, ortofrutta e di un tessuto floricolo testimone di una grande storia. E non mancano i vini, a ribadire la strategicità del ‘chilometro zero’ e del ‘made in Varese’”.

Suggestiva la sfilata degli oltre 30 trattori provenienti dal Basso Verbano e dalla pianura a ridosso del Ticino, con rappresentanze da tutti i territori della provincia, che hanno raggiunto la piazza antistante l’abbazia. Celebrata dal prevosto di Sesto Calende, don Luigi Ferè, e dal consigliere ecclesiastico, don Giancarlo Re, la messa ha visto l’offertorio dei prodotti della terra prealpina, che sono stati portati all’altare dalle rappresentanze Coldiretti, mentre al termine della funzione è stata la volta della tradizionale benedizione dei coltivatori con i loro mezzi agricoli.