Saronno, il vescovo Erminio De Scalzi: "Ricordiamo i valori dell’accoglienza"

Una riflessione in chiesa perché, a causa della pioggia, è stata annullata la tradizionale processione del Trasporto

RACCOGLIMENTO Un momento della toccante cerimonia in chiesa col vescovo ausiliario di Milano, monsignor Erminio De Scalzi

RACCOGLIMENTO Un momento della toccante cerimonia in chiesa col vescovo ausiliario di Milano, monsignor Erminio De Scalzi

Saronno, 24 ottobre 2016 - La pioggia che nel pomeriggio di ieri è caduta senza sosta sulla città degli amaretti ha costretto il prevosto, monsignor Armando Cattaneo, ad annullare la tradizionale processione del Trasporto. Si tratta di un momento di devozione popolare che a Saronno si rinnova dal 1734 quando si dovette, per la decisione dell’imperatore Giuseppe II, abbattere la chiesa di San Cristoforo e trasferire il crocifisso in Prepositurale. Da allora ogni anno il Santo Crocifisso, scelto come simbolo dell’intera comunità pastorale, viene portato in processione la quarta domenica di ottobre. Ieri però il maltempo ha costretto ad annullare il corteo per il centro e a ripiegare su vespri recitati nella chiesa di piazza Libertà. In una chiesa gremita a presiedere alla cerimonia, presenti tutte le autorità cittadine, il vescovo ausiliare di Milano Erminio De Scalzi che, nativo di Saronno, ha ricordato come proprio nella Prepositurale aveva celebrato la sua prima Messa.

Nella sua riflessione De Scalzi ha rimarcato il sostegno di Dio a chi porta quotidianamente una croce pesante «per una malattia o per la precarietà» ma anche l’importanza di quanti come il Cireneo «aiutano a portare il peso di croci degli altri». Non è mancato un messaggio sull’importanza dell’accoglienza partito dalla presenza sull’altare della «Croce di Lampedusa» realizzata da un artista dell’isola con i resti di alcuni barconi e protagonista a Saronno dei momenti di preghiera e di riflessione che hanno preceduto la celebrazione del Trasporto. Come tradizione la cerimonia, animata dal coro che ha unito quelli di tutte le sei parrocchie, si è conclusa con la deposizione della corona di spine d’oro sul crocifisso ripetendo il gesto fatto per la prima volta nel 1940 dal cardinal Schuster.