Saronno, morti in corsia: non è ancora finita. I cittadini denunciano casi sospetti

Cinque episodi entrano nell'inchiesta grazie a segnalazioni

Cazzaniga e Taroni (Newpresse)

Cazzaniga e Taroni (Newpresse)

Saronno (Varese), 22 ottobre 2017 - Anche le segnalazioni di cittadini, che avevano raccolto l’invito dei carabinieri di Saronno, hanno contribuito a identificare i nuovi cinque casi di morti sospette avvenute all’ospedale di Saronno. Con l’avviso di conclusione indagini la procura di Busto Arsizio li contesta a Leonardo Cazzaniga, il medico anestesista ed ex vice primario del presidio ospedaliero di Saronno.  I cinque casi hanno una serie di punti in comune. Si tratta di persone anziane, affette da patologie plurime, oppure di natura tumorale. I decessi sono avvenuti, fra il 2011 e il 2013, in un arco di tempo assai ridotto, compreso fra un quarto d’ora e un’ora dall’arrivo deib pazienti al pronto soccorso dell’ospedale saronnese. Il sovradosaggio dei farmaci somministrati, tanto che gli inquirenti pensano all’impiego di quello che il medico aveva battezzato “protocollo Cazzaniga”. Infine, tutti i degenti abitavano a Saronno o nei dintorni.

Caratteristiche, queste, divise anche con le quattro morti in corsia contestate a Cazzaniga nella ordinanza di custodia che il 29 novembre di un anno fa lo ha portato in carcere insieme con l’amante Laura Taroni, ex infermiera nello stesso pronto soccorso. La donna è estranea a questa accusa, mentre divide con il compagno quella di omicidio del marito Massimo Guerra, morto nella sua abitazione di Lomazzo. Oltre a questi nove, dall’esame di una ottantina di cartelle cliniche sequestrate sarebbero emersi altri casi dubbi, tuttora sotto la lente degli inquirenti.

Il nuovo avviso di conclusione indagine, firmato dal procuratore Gian Luigi Fontana e dal pubblico ministero Maria Cristina Ria, addebita alla coppia l’omicidio in concorso di Maria Rita Clerici, madre della Taroni, e del suocero Luciano Guerra. La Clerici si trovava in casa della figlia, a Lomazzo. Luciano Guerra era stato invece ricoverato a Saronno per seri problemi di salute, che però non sembravano fare presagire una fine imminente.  Leonardo Cazzaniga è detenuto nel carcere di Busto Arsizio, Laura Taroni in quello del Bassone di Como. 

Per quanto riguarda infine i tempi della maxi inchiesta “Angeli e demoni”, ricordiamo che nell’udienza preliminare del 25 settembre il gup di Busto Arsizio, Sara Cipolla, ha affidato i quesiti allo psichiatra Franco Martelli e alla criminologa Isabella Merzagorra: 90 giorni per accertare la salute mentale di Cazzaniga e della Taroni e valutarne la pericolosità. Gli esiti della perizia saranno discussi dalle parti, con la formula dell’incidente probatorio, l’8, 9 e 10 gennaio del prossimo anno. Sono poi in calendario altre nove udienze preliminari, a partire dal 16 gennaio.