"Sulla coscienza altri 5 morti". Protocollo Cazzaniga, indagine chiusa

Saronno, all'infermiera addebitati solo gli omicidi di madre e suocero

Laura Taroni e Leonardo Cazzaniga

Laura Taroni e Leonardo Cazzaniga

Saronno (Varese), 21 ottobre 2017 - Altri cinque casi di morti sospette all’ospedale di Saronno. Punto fermo anche nel secondo filone dell’inchiesta “Angeli e demoni”, che vede al centro, come protagonisti e principali indagati, Leonardo Cazzaniga, medico anestesista ed ex viceprimario del pronto soccorso del presidio ospedaliero di Saronno, e la sua amante Laura Taroni, ex infermiera presso lo stesso reparto. Sono entrambi in carcere dal 29 novembre dello scorso anno. Con l’avviso di conclusione indagine, la procura di Busto Arsizio contesta al medico cinque decessi di degenti, che si aggiungono ai quattro compresi nell’ordinanza di custodia cautelare di novembre, provocati dall’applicazione farmacologica del cosiddetto “protocollo Cazzaniga”. Sono avvenuti tra il 2011 e il 2013 e sono quindi coevi degli altri quattro casi, racchiusi in un periodo compreso fra il 18 febbraio 2012 e il 9 aprile 2013. Si tratta di tre uomini e di due donne, tutti di età avanzata (la più anziana è una paziente novantunenne), con patologie plurime o di natura tumorale. 

In un comunicato la procura di Busto parla di «chiare responsabilità nei confronti del medico» emerse in seguito all’attività dei carabinieri di Saronno, nuova documentazione, testimonianze, esame dei supporti informatici sequestrati, segnalazioni di cittadini. Come «ulteriori elementi di reità» l’avviso di conclusione delle indagini addebita alla coppia Cazzaniga-Taroni, in concorso, l’omicidio di Maria Rita Clerici, madre della donna, e di quello del suocero della Taroni, Luciano Guerra. L’ordinanza di novembre addossava al medico e alla sua compagna l’omicidio del marito di quest’ultima, Massimo Guerra, deceduto nella sua abitazione di Lomazzo il 20 giugno 2013. Maria Clerici, per quanto sembri attraversare un periodo di buona salute, muore in casa della figlia, a Lomazzo, il 4 gennaio del 2014. Nella due giorni di interrogatori, nel carcere del Bassone a Como, fra il 31 gennaio e l’1 febbraio di quest’anno, Laura Taroni ha rovesciato sul partner di un tempo l’accusa terribile di avere deciso di sopprimere la madre. 

Luciano Guerra, suocero della Taroni, cessa di vivere a 78 anni, il 20 ottobre 2013, mentre è ricoverato in condizioni serie, all’ospedale di Saronno. Si è trattato di un ricovero lampo.  L'uomo  è stato visitato alle otto del mattino, è poi seguito un repentino crollo della pressione fino al decesso, registrato alle 12. La salma di Luciano Guerra è stata esumata all’inizio di aprile di quest’anno nel cimitero di Lomazzo per essere affidata a un team di anatomo patologi e tossicologi. Dagli esami è emersa la presenza del Midazolam, un ansiolitico e sedativo non contemplato nella terapia adottata per il paziente. Il Midazolam era stato impiegato in sovradosaggio, come attestato dalle cartelle cliniche, nel caso delle prime quattro morti in corsia, di cui è accusato il solo Cazzaniga. In dicembre verrà depositata la perizia psichiatrica su Cazzaniga e Taroni che il gup di Busto, Sara Cipolla, ha affidato allo psichiatra Franco Martelli e alla criminologa Isabella Merzagora. L’udienza preliminare proseguirà in gennaio.