Morti sospette in ospedale a Saronno: Cazzaniga respinge l'accusa di omicidio volontario

Interrogatorio per il medico e l'infermiera accusati di omicidio. Cazzaniga ha spiegato che somministrare farmaci serviva per "alleviare le sofferenze" e respinge l'accusa di omicidio. Sulla vicenda commissione d'inchiesta della Regione

Laura Taroni e Leonardo Cazzaniga (Ansa)

Laura Taroni e Leonardo Cazzaniga (Ansa)

Saronno (Varese), 2 dicembre 2016 - Laura Taroni e Leonardo Cazzaniga sono comparsi davanti al Gip che nei giorni scorsi ha ordinato il loro arresto nel caso di alcune morti sospette in ospedale. In una conferenza convocata per fare chiarezza, il procuratore di Busto Arsizio, Gianluigi Ferrara, ha tuttavia precisato che "Laura Taroni non c'entra nulla con gli omicidi avvenuti in ospedale". L'infermiera e' accusata della morte del marito, Massimo Guerra, che pero' non e' avvenuta in ospedale, ne' a causa dell'applicazione del cosiddetto protocollo Cazzaniga.

C'e' poi il capitolo dei "morti in famiglia" per cui si indaga sul decesso di Luciano Guerra e Maria Rita Clerici, rispettivamente il suocero e la madre del l'infermiera. Sono cinque i presunti omicidi che hanno fatto aprire il caso che attraverso le indagini ha portato ai due arresti (uno dei casi riguarda appunto il decesso di Massimo Guerra), mentre per altri due delitti non è stata disposta la custodia cautelare. Il procuratore Gianluigi Fontana ha detto che sono «una trentina» i casi «ancora da esaminare» da parte degli inquirenti di Busto Arsizio nell'ambito della vicenda morti in corsi all'ospedale di Saronno.

Presenti agli interrogatori odierni oltre al procuratore e al Gip di Busto Arsizio, Luca Labianca, anche il Pm titolare delle indagini, Cristina Ria e i carabinieri che hanno svolto le indagini sfociate nell'arresto.

ALLEVIARE SOFFERENZE - Il medico Leonardo Cazzaniga ha risposto alle domande del gip respingendo l'accusa di omicidio volontario. Durante il suo interrogatorio avrebbe spiegato che il somministrare farmaci serviva "per alleviare le sofferenze" dei pazienti. Questa, a quanto si è appreso, in generale la linea difensiva tenuta da Cazzaniga. Il legale dell'anestesista, l'avvocato Enza Mollica, ha spiegato che il suo assistito ha cercato di chiarire la sua posizione rispondendo a tutte le domande del gip, circa una decina. In alcuni casi ha risposto in modo circostanziato, in altri in modo più generico. Cazzaniga "appare provato", spiega l'avvocato che ha presentato una istanza di arresti domiciliari. In precedenza, Laura Taroni, l'infermiera e sua amante si era avvalsa della facoltà di non rispondere.

PROCURATORE - "E' stata acquisita la documentazione informatica relativa ai decessi trattati dal dottor Cazzaniga negli anni 2011-2012 e dal 2015 al suo definitivo allontanamento dall'ospedale. Lo scopo e' accertare se si tratta dell'applicazione del cosiddetto protocollo Cazzaniga oppure no. Di tutti i 44 casi esaminati solo 4 sono stati contestati come omicidio volontario". Lo precisa il procuratore Gian Luigi Fontana. "Tutti e 4 i casi sono stati esaminati nei lavori della Commissione" interna dell'azienda ospedaliera, precisa il procuratore, "due altri casi erano evidenti applicazioni del protocollo ma le persone erano in condizioni talmente gravi che non e' stato possibile stabilire un nesso tra la somministrazione di farmaci e la morte". 

GALLERA: " - L'assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Giulio Gallera, ha reso noto che il direttore medico del presidio di Saronno, Paolo Valentini, e il direttore del Pronto soccorso, Nicola Scoppetta "saranno destinati ad altre attività territoriali" anche se i due "sono solo oggetto di avviso di garanzia". Procedimenti disciplinari sono in corso nei confronti di altre otto persone. «I cittadini lombardi devono sentirsi tranquilli quando si recano in un nostro ospedale - ha detto Gallera -. Ecco perché abbiamo attivato una Commissione d'inchiesta. Avrà il compito di accertare nel massimo di trenta giorni se c'è stata correttezza e trasparenza da parte della direzione ospedaliera di allora. Qualora dovessero emergere delle irregolarità saremo inflessibili».

"Se questi eventi fossero veri sarebbe pazzesco, cose che vanno al di fuori di un film horror" ha commentato l'assessore alla Sanità. "Vogliamo chiarezza anche sui controlli interni che non hanno dato esito rispetto a quanto poi evidenziato dalla magistratura - ha detto -. Dobbiamo capire se le segnalazioni fatte siano state sottovalutate o volutamente ignorate- Non vogliamo mettere la polvere sotto il tappeto, se ci sono state mancanze o responsabilità qualcuno pagherà". Gallera ha poi precisato che l'infermiera Laura Taroni e il medico Leonardo Cazzaniga sono già stati sospesi in regime di minimo compenso, come previsto dalla legge. 

L'ORDINE MEDICI - Il presidente dell'Ordine dei Medici, Roberto Carlo Rossi, ha reso noto che chiederà al prossimo Consiglio Direttivo dell'Ordine l'autorizzazione alla costituzione come parte civile, "per i gravi danni all'immagine della professione medica arrecati da questa terribile vicenda". Anche il Codacons ha annunciato la costituzione di parte offesa offrendo assistenza legale ai parenti delle persone decedute che risulterebbero vittime del medico e dell'infermiera arrestati.

 "Senza una conferma formale del provvedimento, che per legge gli organi giudiziari devono comunicare tempestivamente agli Ordini professionali interessati, non possiamo aprire nessun procedimento" ha spiegato Roberto Carlo Rossi, Presidente dell'Ordine dei Medici Chirughi e Odontoiatri di Milano, spiegando che l'Omceo non ha ancora ricevuto comunicazioni ufficiali dalla Procura in modo da adottare eventuali procedimenti disciplinari nei confronti del medico dell'ospedale di Saronno, Leonardo Cazzaniga.