Saronno, il freddo blocca la sepoltura al cimitero

Terreno troppo duro da scavare: al cimitero non c’è spazio per la tomba

Il cimitero di Saronno

Il cimitero di Saronno

Saronno (Varese), 22 gennaio 2017 - Dopo le condoglianze nel piazzale della chiesa di San Giovanni Battista, il corteo funebre è arrivato al cimitero di via Prampolini. Quando però sono giunti alla tomba a terra assegnata per il sonno eterno della 65enne, familiari e amici hanno trovato gli operai che cercavano di scavare la fossa.

È iniziata così l’incredibile disavventura capitata ieri mattina alla famiglia della defunta Rosanna Marconi. Il funerale della saronnese era fissato alle 10.30 ma nessuno si sarebbe mai immagino che una volta arrivati al cimitero non ci fosse pronto lo scavo per la fossa. «È stato un momento davvero difficile – spiegano i familiari – c’era il dolore, il lutto, i parenti arrivati da lontano e ci siamo dovuti mettere a discutere su cosa fare invece di darle l’ultimo saluto». Tanta l’indignazione tra i presenti: qualcuno ha chiamato in Comune, ricevendo poche risposte frammentarie, qualcun altro si è rivolto alle forze dell’ordine.

La spiegazione è stata quella che il ghiaccio aveva reso troppo duro il terreno per riuscire a scavare. Solo la fermezza dei parenti ha spinto gli operai a mettersi all’opera dopo aver recuperato un martello demolitore. Dopo mezzogiorno sono arrivati anche alcuni responsabili del Comune. «Abbiamo chiesto alle pompe funebri di riportare la salma alla camera ardente di Garbagnate e nel pomeriggio abbiamo fatto la tumulazione – concludono i familiari – è davvero incredibile soprattutto perché il posto era stato assegnato giovedì mattina».A suscitare la rabbia dei presenti anche la proposta degli operai di lasciare la salma in una piccola cappelletta «in attesa che si sbloccasse la situazione».

A esprimere il rammarico e la vicinanza dell’amministrazione comunale per l’accaduto l’assessore ai Lavori pubblici, Dario Lonardoni: «Capisco lo stato d’animo dei familiari e sono vicino al loro dolore, non ci possono essere scuse in questi casi». Ma non solo: l’esponente della Giunta promette di attivarsi per capire cosa non abbia funzionato e risolvere il problema.