Assalto con pistola e mazza all'ufficio postale, rubati i soldi delle pensioni

Due banditi in azione a Jerago con orago

Il buco formatosi nel vetro dopo il colpo di mazza

Il buco formatosi nel vetro dopo il colpo di mazza

Jerago con orago, 2 dicembre 2017 - hanno sfondato la porta a vetri blindata con una mazza ferrata, sotto gli occhi stupefatti dei dipendenti dell’ufficio postale di via Bianchi. Poi, sotto la minaccia di una pistola, hanno costretto il direttore a consegnare loro circa 40mila euro in contanti, tutti per il pagamento delle pensioni, che stavano per essere accreditati su conti correnti di decine di persone. È accaduto nelle prime ore della mattinata di ieri.

Due uomini, entrambi con indosso un casco integrale da motocicletta, sono entrati con pistola e mazza con la punta in ferro, dirigendosi poi subito nel retro della struttura, dove hanno sede gli uffici dirigenziali. Uno dei due, mazza ferrata alla mano, ha letteralmente sfondato la porta a vetri blindata dietro la quale si trova l’ufficio del direttore dell’ufficio postale, all’interno del quale erano appena stati depositati quarantamila euro destinati al pagamento mensile delle pensioni dei correntisti.

Sotto la minaccia di pistola e mazza, il direttore e dipendenti presenti non hanno potuto fare altro che eseguire gli ordini impartiti dai due rapinatori. Aperto un grosso sacco, i malviventi hanno obbligato il direttore a infilarvi i quarantamila euro in contanti, sollecitandoli perché facessero in fretta. Preso il denaro, i due banditi sono fuggiti di corsa fuori dall’ufficio postale, dopo essere montati in sella a uno scooter, svanendo nel nulla. Spaventati ma fortunatamente illesi, i dipendenti della posta hanno telefonato al 112. Sul posto si sono precipitati i carabinieri di Gallarate, che hanno proceduto a effettuare i rilievi di rito e a raccogliere le testimonianze dei presenti. L’ufficio postale è stato ovviamente chiuso al pubblico, fino al termine degli accertamenti necessari per repertare eventuali tracce lasciate dai banditi. I carabinieri, coordinati dalla Procura di Busto Arsizio, prenderanno anche visione delle immagini delle telecamere a circuito chiuso presenti all’interno della posta e di quelle eventualmente catturate da altri “occhi elettronici” presenti su via Bianchi e nelle zone limitrofe.