Morte della moglie di Piccolomo, scontro tra consulenti sull'incidente stradale

Sarà ascoltato in aula l'ingegnere che si è occupato degli accertamenti per ricostruire la dinamica dello schianto a Caravate, dove perse la vita Marisa Maldera

Giuseppe Piccolomo torna in tribunale

Giuseppe Piccolomo torna in tribunale

Varfese, 13 novembre 2017 -  Sarà ascoltato in aula, nel corso dell'udienza preliminare a carico di Giuseppe Piccolomo, accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione per la morte nel 2003 della prima moglie Marisa Maldera, il consulente della Procura generale di Milano, l'ingegnere Domenico Romaniello, che si è occupato degli accertamenti per ricostruire la dinamica dell'incidente stradale avvenuto a Caravate (Varese). E' quanto ha deciso il gup di Varese Anna Giorgetti, per chiarire alcuni aspetti sulla vicenda anche in relazione a una consulenza disposta dal difensore di Piccolomo, l'avvocato Stefano Bruno, giunta a conclusioni opposte rispetto a quella della pubblica accusa.

"Per noi si trattò di un incidente - ha spiegato l'avvocato Bruno - e non ci sono riscontri sull'ipotesi che l'auto sia stata condotta fuori strada di proposito". Marisa Maldera morì carbonizzata nell'auto, in seguito a un incendio innescato da una sigaretta a contatto con la benzina fuoriuscita da una tanica, mentre Piccolomo rimase illeso. Il caso della morte della donna all'epoca era stato chiuso con il patteggiamento di Piccolomo a un anno e quattro mesi per omicidio colposo, ma poi il sostituto pg di Milano Carmen Manfredda fece riaprire le indagini e, dopo una richiesta di archiviazione della Procura di Varese, avocò il fascicolo. Secondo gli inquirenti milanesi l'uomo, che sta già scontando l'ergastolo per aver ucciso e mozzato le mani nel novembre 2009 alla pensionata Carla Molinari a Cocquio Trevisago (Varese), avrebbe assassinato la prima moglie simulando un incidente dopo averla sedata, dando fuoco alla benzina, per incassare una polizza sulla vita e sposare una cameriera del suo ristorante

Oggi il sostituto pg di Milano Maria Grazia Omboni (che rappresenta la pubblica accusa dopo che il sostituto pg Manfredda è andato in pensione) ha ribadito in aula la richiesta di rinvio a giudizio, alla quale si è associato l'avvocato Nicodemo Gentile, legale delle figlie di Piccolomo, parti civili nel procedimento e convinte che il padre abbia ucciso la donna. La difesa di Piccolomo ha chiesto invece il proscioglimento. E l'imputato, che si proclama innocente, ha rilasciato una breve dichiarazione spontanea in aula: "Sono colpevole di essere stato troppo precipitoso nel togliere di mano la sigaretta a mia moglie, quando mi sono accorto che si era rovesciata la benzina". Secondo la sua versione, infatti, la sigaretta nella concitazione cadde inavvertitamente sul liquido infiammabile, innescando l'incendio. L'udienza preliminare è stata rinviata al 19 gennaio quando, dopo l'audizione del consulente della Procura generale, è prevista la decisione del giudice.