Pedemontana: "Tangenziale Est gratuita o Varese seguirà altre strade"

Il consigliere regionale della Lega Nord Francesca Brianza presenta una mozione per eliminare i pedaggi di R.V.

I cantieri sulla Pedemontana (Newpress)

I cantieri sulla Pedemontana (Newpress)

Varese, 1 agosto 2014 - Si chiama Pedemontana, ma si legge Tangenziale est di Varese. È uno dei progetti annessi al nuovo sistema autostradale lombardo, destinato a collegare l’Autolaghi (uscita Gazzada) all’A2 svizzera (entrata a Mendrisio) attraverso un nuovo valico del Gaggiolo. Per ora si sta completando solo il primo lotto, da Gazzada a Lozza, con connessione al tratto Ponte di Vedano-Folla di Malnate, in funzione dal 1984. Entro l’anno i lavori dovrebbero essere ultimati e la Gazzada-Lozza dovrebbe diventare percorribile con la doppia galleria sotto Morazzone. Tratto parziale, sul quale però grava il rischio di imporre un pedaggio, cosa che finirebbe per scoraggiare molti automobilisti a percorrerlo, vanificando anche le residue convenienze dell’opera per ora incompiuta. Di qui la battaglia in corso anche sul piano politico per garantire, almeno a questo primo lotto, una percorrenza gratuita.

"No al pagamento del pedaggio sull’autostrada Pedemontana". A chiederlo, con una mozione urgente depositata al Pirellone, è il consigliere regionale leghista Francesca Brianza. Che dichiara: «È dal 2009 che su diversi organi di stampa si ventila il rischio di tariffazione per il primo lotto della tangenziale di Varese, il tratto da Gazzada Schianno allo svincolo di Vedano Olona». Durante recenti sopralluoghi è stato confermato «che il tratto autostradale sarà a pagamento, in modo da finanziare l’avanzamento dei lavori sugli altri percorsi». «Il pericolo di una possibile tariffazione - spiega la Brianza - era già stato dibattuto, e Regione Lombardia aveva ottenuto, nella delibera di approvazione da parte del Cipe, che le risorse derivanti dalla defiscalizzazione avrebbero dovuto essere destinate all’azzeramento dei pedaggi sul primo lotto della tangenziale. Oggi il problema si ripresenta». «Dobbiamo però considerare - prosegue il consigliere del Carroccio - che così facendo i cittadini di Varese sarebbero gli unici in Lombardia, Milano a parte, a dover pagare il transito sulla tangenziale del proprio capoluogo. Inoltre, il pedaggio rappresenterebbe un forte disincentivo all’utilizzo dell’infrastruttura». «Per questi motivi - conclude Francesca Brianza - abbiamo presentato una mozione che chiede al governatore Maroni di attivarsi presso il Governo affinché si scongiuri la tariffazione del primo lotto della Tangenziale di Varese, reperendo finanziamenti statali per un’opera così importante per la nostra Regione, anche in vista di Expo 2015. Abbiamo altresì chiesto la sospensione del pedaggio per l’attraversamento del primo lotto fino al completamento dell’intera Tangenziale. Abbiamo già avuto modo di discuterne con il Governatore che, condividendo i contenuti del nostro documento, tratterà la questione nella imminente riunione del Cipe dedicata a Pedemontana». Resta intanto l’incognita sulla prosecuzione del tratto che sta per essere completato. Senza il secondo lotto, non ancora finanziato, che dovrebbe unire la Folla di Malnate al valico di Gaggiolo, la funzionalità e il significato stesso dell’arteria sarebbero fortemente ridimensionati. Resta poi il problema del collegamento «autostradale» oltre confine, con la creazione in territorio svizzero di una prosecuzione su quattro corsie. In assenza dei fondi per il secondo lotto, c’è chi sostiene il progetto per far partire dalla Folla di Malnate una nuova bretella autostradale Varese-Como-Lecco, la Va-Co-Le: una sorta di «Pedemontana del Nord».