Omicidio Marilena Re: il tragitto 'fantasma' di Vito Clericò

Un viaggio a vuoto, poi niente tracce. Mistero sugli spostamenti: alle 9.20 Marilena Re era ancora viva

Il recupero del corpo decapitato di Marilena Rosa Re nell’orto dell’indagato Vito Clericò

Il recupero del corpo decapitato di Marilena Rosa Re nell’orto dell’indagato Vito Clericò

Busto Arsizio (Varese), 14 settembre 2017 - La mattina di domenica 30 luglio, alle 7.03, la Toyota Carina di Vito Clericò viene ripresa al varco telepass del casello autostradale di Lainate, in entrata. Alle 7.18 il telefono cellulare dell’uomo è agganciato a una cella nei pressi della casa di Marilena Re a Castellanza. Alle 7.44 la sua auto risulta al casello di Lainate, in uscita. A quell’ora la promoter di 58 anni è ancora viva, perché due vicini di casa la notano, sia alle 8.45 sia alle 9.20, mentre lavora da sola nel suo giardino. Il primo viaggio di Clericò Garbagnate-Castellanza-Garbagnate, quindi, sarebbe “andato a vuoto”. L’uomo potrebbe essere tornato a Castellanza tra le 9.20 e le 10, arco temporale in cui potrebbe collocarsi l’omicidio di Marilena, perché alle 10.30 incontra un conoscente nei pressi del suo orto a Garbagnate. Ma nessuna telecamera riprende il secondo viaggio, anche se coprire il tragitto su strade secondarie, sfuggendo alla videosorveglianza, non è impossibile.

"La polizia giudiziaria - annota il pm di Busto Arsizio Rosaria Stagnaro nel decreto di fermo - ha verificato la sussistenza di percorsi stradali alternativi a quelli monitorati da varchi stradali e da transito telepass tra l’abitazione di Clericò a Garbagnate e l’abitazione di Marilena Re, ragionevolmente realizzabili in circa 20 minuti". Servirebbe però una minuziosa pianificazione, e un’astuzia che Clericò non ha dimostrato nei maldestri tentativi di depistaggio. Ha agito così per crearsi un alibi e per sviare le indagini? Oppure è stato un complice a raggiungere la casa di Marilena, con un’altra auto, dopo le 9.20. Dove è stata uccisa la donna, visto che sulla Toyota di Clericò non sono state trovate tracce di sangue? È stata attirata nell’orto e colta di sorpresa? Gli inquirenti stanno cercando di chiarire il mistero, mentre Clericò continua a proclamarsi innocente e ammette solo di aver occultato il cadavere decapitato.

I carabinieri di Busto Arsizio e del Nucleo Investigativo di Varese sono al lavoro per ricostruire nel dettaglio i rapporti tra la vittima, Clericò e la moglie Alba De Rosa. Diversi i punti da chiarire sulle versioni fornite dai due nei colloqui avuti con gli inquirenti, come ad esempio l’improvvisa decisione di voler vendere la loro casa e l’impellente necessità di soldi documentata dalle continue richieste di denaro a conoscenti. Presto l’indagato potrebbe essere interrogato. Un uomo che è apparso «spaventato», come se avesse timore di qualcuno. Nell’orto di Clericò intanto gli esperti continuano a lavorare, alla ricerca di altre tracce e della possibile arma del delitto. Sono attesi a giorni gli esiti del test del dna effettuato sul cadavere.