Omicidio Lidia Macchi, chiesto processo per Stefano Binda

E' stato arrestato lo scorso gennaio con l'accusa di aver ucciso la studentessa, massacrata con 29 coltellate nel gennaio 1987

Lidia Macchi

Lidia Macchi

Milano, 26 novembre 2016 - La Procura generale di Milano ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio per Stefano Binda, l'uomo arrestato lo scorso gennaio con l'accusa di aver ucciso la studentessa di Varese Lidia Macchi, massacrata con 29 coltellate nel gennaio 1987. Sull'istanza si esprimerà il gup di Varese, nel corso di un'udienza che deve ancora essere fissata.

"Sembra che la Procura generale abbia innescato l'ottava marcia per celebrare il processo il più presto possibile - commenta l'avvocato Daniele Pizzi, legale della famiglia Macchi - senza voler tener conto degli importanti esami scientifici ancora in corso: come famiglia riteniamo che gli accertamenti, indispensabili, debbano essere compiuti nel rispetto delle tempistiche che richiedono". Il legale si riferisce, in particolare, agli esami sui resti della giovane, riesumati nei mesi scorsi. "Non posso negare di essere rimasto molto sorpreso dalla richiesta di rinvio a giudizio di Binda formulata in tempi così brevi - ha proseguito -. Insisteremo in ogni modo affinché gli esami in corso nei laboratori del Ris vengano portati avanti come la scienza richiede, senza alcuna scorciatoia. Abbiamo già dato mandato al nostro genetista di controllare l'andamento delle operazioni peritali - ha aggiunto - in modo che non subiscano gli effetti di questa brusca accelerazione". Il legale, inoltre, ha annunciato che la famiglia Macchi si costituirà parte civile nel corso dell'udienza preliminare.