Castellanza, Caprotti e "l’amico a sinistra": un’intesa per il bene della città

L'ex sindaco Livio Frigoli ricorda il patron di Esselunga. Negli anni '90 l'accordo per cambiare la sede del supermarket

Livio Frigoli

Livio Frigoli

Castellanza (Varese), 2 ottobre 2016 - Nel suo libro "Falce e Carrello" lo ringraziava come "normale" tra i tanti "diversi" che, per motivi politici, gli avevano messo i bastoni tra le ruote in maniera, a suo modo di vedere, strumentale. Anche in un’intervista del 2011 lo indicava, nome e cognome, come un "amico a sinistra": Livio Frigoli ha avuto modo di entrare in diretto contatto con Bernardo Caprotti durante il suo doppio mandato di sindaco a Castellanza, e il patron di Esselunga da quella frequentazione ha evidentemente tratto un’impressione più che positiva, tanto da indicarlo come mosca bianca nel contesto degli amministratori di sinistra.

"Era a tutti gli effetti un grandissimo imprenditore - ricorda oggi Frigoli -, capace di avere una grande originalità nell’interpretazione del ruolo. Non delegava e si prendeva la responsabilità diretta di ciò che faceva: questo è un elemento confermato, per quanto mi riguarda, dal suo primo approccio. Credo fosse il 1997: non si fece annunciare o precedere da qualche suo dirigente, cosa che immagino gli sarebbe riuscita comunque semplice. Si presentò di persona in Comune, accompagnato dal suo autista, dopo aver chiesto un appuntamento".

Caprotti aveva un obiettivo da raggiungere: spostare in una nuova area il supermercato Esselunga che già trovava spazio nel territorio comunale. "Si è presentato e mi ha spiegato con chiarezza le criticità della vecchia sede dicendomi, anche con grande furbizia, 'Io così chiudo, a meno di trovare altra sede in Castellanza'. Da lì partì l’operazione che permise di mantenere Esselunga sul territorio e di acquisire una serie di benefici per la città che lui diede in più e in aggiunta rispetto al dovuto. Ci regalò, letteralmente, anche l’immobile".

I due si sarebbero incontrati sei o sette volte e Caprotti si sarebbe spesso lamentato con Frigoli. "Aveva il chiodo fisso di Toscana, Liguria ed Emilia - ricorda l’ex sindaco - e sottolineava continuamente quanto la politica lo avesse ostacolato". Quale può essere stato il motivo di questa manifestazione di stima così aperta e pubblica? "Aveva un carattere che era in grado di sviluppare grandi rapporti di stima, ma anche grandi attriti. Io sono sempre stato convinto che il ruolo di un amministratore sia anche quello di mediare le situazioni con l’unico fine di ottenere un bene pubblico".