Morti sospette a Saronno, per Taroni e Cazzaniga ombre di falso documentale

Udienza al Tribunale del Riesame, l'avvocato dell'infermiera: "E' estremamente provata". Chiesti domiciliari per ex dirigente del Pronto soccorso

Leonardo Cazzaniga e Laura Taroni

Leonardo Cazzaniga e Laura Taroni

Saronno (Varese), 10 gennaio 2017 - "Estremamente provata". Così l'avvocato Monica Alberti descrive la sua assistita Laura Taroni, l'infermiera indagata per diverse morti sospette all'ospedale di Saronno insieme all'amante, il medico Leonardo Cazzaniga. Questa mattina per Taroni e Cazzaniga si è tenuta un'udienza davanti ai giudici del Tribunale del Riesame di Milano per discutere il ricorso della Procura di Busto Arsizio, che ha chiesto di applicare la misura cautelare anche per falso documentale. Il collegio del Riesame si è riservato di decidere sulla richiesta di misura cautelare per i due anche per questi reati minori rispetto alle accuse principali di omicidio contestate ad entrambi. I due arrestati non erano presenti in udienza, mentre c'erano i loro legali e anche il procuratore di Busto Gianluigi Fontana. "La Procura ha fatto ricorso anche per delle accuse di falso", ha spiegato ai cronisti, uscendo dal Riesame, l'avvocato Ennio Buffoli, uno dei legali di Cazzaniga.

Il procuratore di Busto Arsizio Gian Luigi Fontana e il pm di Busto Arsizio Crisina Ria hanno insistito davanti al giudici del Riesame di Milano perché siano disposti i domiciliari per Nicola Scopetta, ex dirigente del Pronto soccorso dell'Ospedale di Saronno. Richiesta che ha visto l'opposizione dell'avvocato di Scoppetta, Massimo Pellicciotta, secondo il quale "non esiste nessun favoreggiamento" né pericolo di inquinamento delle prove in capo a Scoppeta, indagato per falso e omessa denuncia per il caso delle morti in corsia. Per Scoppetta, ora trasferito a Gallarate, la Procura aveva chiesto i domiciliari, respinti dal gip, e aveva pertanto presentato ricorso al Riesame. I giudici milanesi si sono riservati la decisione che sarà nota a giorni.