Morti sospette a Saronno, l'infermiera: "Mio marito? Lo credevo malato e lo curavo"

Le dichiarazioni dell'infermiera Laura Taroni durante l'interrogatorio fiume nel carcere del Bassone a Como

Laura Taroni, l'infermiera arrestata con Leonardo Cazzaniga per gli omicidi in ospedale

Laura Taroni, l'infermiera arrestata con Leonardo Cazzaniga per gli omicidi in ospedale

Saronno (Varese), 2 febbraio 2017 - Due giorni di domande, una maratona terminata solo alle 20,30 di ieri nel carcere del Bassone, a Como. È stato l’interrogatorio disposto dalla procura di Busto Arsizio per Laura Taroni, l’infermiera quarantenne del pronto soccorso di Saronno accusata dell’omicidio del marito Massimo Guerra in concorso con l’amante, il medico Lorenzo Cazzaniga. L’uomo, anestesista e vice primario del pronto soccorso, deve rispondere anche delle morti in corsia di quattro pazienti, applicando quello che lui stesso chiamava “protocollo Cazzaniga”, con farmaci somministrati in sovradosaggio. Laura Taroni è in carcere dal 29 novembre, seguita da uno psichiatra.

Nell’interrogatorio di garanzia aveva scelto il silenzio; ora ha cambiato strategia. Il difensore Monica Alberti ha precisato che l’infermiera ha risposto a tutte le domande e si è sforzata di precisare. Lo aveva fatto anche martedì, prima giornata dell’interrogatorio fiume interrotto dopo le dieci di sera, molto sofferto da parte della Taroni. La donna è scoppiata in pianto ogni volta che il discorso è caduto sui due figli, di 9 e 11 anni, affidati a una comunità. Si è parlato anche di aspetti delicati e intimi del ménage familiare (fissati in alcuni file audio), tanto che queste fasi dell’interrogatorio si sono svolte senza presenze maschili. Laura Taroni ha smentito di avere contribuito all’omicidio del marito in complicità con Cazzaniga. Riteneva che Massimo Guerra fosse ammalato, che andasse curato e per questo si affidava alle prescrizioni di Cazzaniga.

Secondo l’accusa, l’agricoltore di Lomazzo sarebbe stato invece indotto a credere di essere seriamente malato di diabete e di altre patologie. Per questo gli venivano somministrati medicinali, nonché antibiotici e antibattterici, che ne provocavano il progressivo indebolimento e decadimento fisico fino al decesso, nella sua abitazione, il 30 giugno del 2013. Anche se per questo non è formalmente indagata, Laura Taroni è stata sentita pure sulla morte della madre, Maria Rita Clerici, 61 anni, che osteggiava apertamente il legame della figlia con Cazzaniga e che il 4 gennaio 2014, quattro giorni dopo aver avuto un violento alterco con il medico, è entrata in coma e poi è morta.