Povero Olona, i miasmi lo uccidono: colpa di caldo e scarichi inquinanti

Marnate, i cattivi odori esasperano i cittadini. Che chiedono soluzioni

Il fiume Olona

Il fiume Olona

Marnate (Varese), 24 luglio 2017 - Nessuna tregua per i miasmi lungo l’Olona nel tratto da Marnate a Castellanza. I cattivi odori sono tornati, ancora più persistenti e fastidiosi, complice anche il caldo di questi giorni che accentua il disagio lamentato dai cittadini. Puzze che sono riconducibili allo scarico di aldeidi da parte di un’azienda della zona. Da tempo il problema è al centro dell’attenzione di Legambiente e dell’amministrazione comunale di Marnate, che continuano a sollecitare soluzioni, risposta richiesta a gran voce dai cittadini che non ne possono più di questa difficile convivenza. Di recente il Tar di Milano aveva respinto il ricorso dell’azienda contro la decisione della Provincia di Varese di revocare il permesso in deroga per scaricare le sostanze che sarebbero poi all’origine dei miasmi.

Nel territorio era stata accolta positivamente la decisione che sembrava aprire una nuova strada verso la soluzione del problema, ma il sollievo è durato poco: l’azienda si è rivolta al Consiglio di Stato che ha accolto la sua richiesta di sospendere la sentenza del Tar, quindi può riprendere a scaricare aldeidi, con l’impegno però a ridurre le emissioni da 60 milligrammi per litro a 55 milligrammi per litro e produzione sospesa per tutto agosto. Questo fino al 14 settembre, quando la vicenda sarà oggetto della discussione collegiale al Consiglio di Stato. "Questa decisione – dice Marco Scazzosi, sindaco di Marnate – stempera l’entusiasmo che avevamo dopo la decisione del Tar. Ora dobbiamo aspettare metà settembre e vedremo. Da parte nostra ribadiamo che il problema dei miasmi deve essere risolto". Perplessità di fronte a quanto sta accadendo manifesta Flavio Castiglioni, coordinatore dei circoli di Legambiente Valle Olona che dice: "Assistiamo al rimpallo di un problema, prima una decisione, che tiene conto dei disagi e che motiva lo stop agli scarichi essendo emersa la relazione tra cattivi odori e aldeidi, pochi giorni dopo situazione ribaltata. E a farne le spese i cittadini, un fiume e un territorio che chiedono rispetto. In questi giorni ci sono stati momenti in cui le puzze non davano tregua. Servono controlli costanti, 24 ore su 24, interventi più efficaci da parte degli organi preposti, in modo da raccogliere subito dati importanti nel momento in cui il problema si manifesta". E quando ci sono le puzze nell’aria diventa impossibile percorrere la pista ciclopedonale lungo il fiume, "Un percorso – sottolinea ancora Castiglioni – inserito nel verde la cui fruibilità da parte della gente viene penalizzata proprio dalla presenza delle puzze. Problema da risolvere con urgenza, noi come Legambiente ribadiamo che non devono essere più concesse autorizzazioni in deroga agli scarichi industriali in quanto arrivano ai depuratori sostanze che gli impianti non possono smaltire e il risultato sono i cattivi odori. Chiediamo anche ai Comuni, ai sindaci di prendere una posizione decisa". Intanto bisogna attendere la prossima discussione al Consiglio di Stato a metà settembre, nel frattempo i cattivi odori la fanno da padroni.