Promoter uccisa, Ris nella villa dei coniugi Clericò a caccia di tracce di sangue

Esami nella casa di Garbagnate per accertare il luogo dove Marilena Re è stata assassinata

La villa dei coniugi Clericò a Garbagnate

La villa dei coniugi Clericò a Garbagnate

Castellanza (Varese), 19 settembre 2017 - Marilena Re è stata uccisa nell’orto di Vito Clericò o altrove? È possibile che l’aggressione sia avvenuta in casa del suo presunto assassino? Sono le domande sul tavolo di investigatori e inquirenti, al lavoro per fare chiarezza sull’omicidio della promoter di 58 anni Marilena Re. Alcune risposte sono attese dai laboratori del Ris di Parma, mentre ieri è stata eseguita l’autopsia sul cadavere decapitato trovato nell’orto di Clericò. Sono attesi tra oggi e domani i sopralluoghi del Ris nelle abitazioni del 64enne di Garbagnate Milanese in carcere con l’accusa di aver ucciso e occultato il cadavere di Marilena lo scorso 30 luglio e nella casa della vittima, che viveva a Castellanza assieme al marito, Carlo Buzzi.

I carabinieri specializzati nelle indagini scientifiche arriveranno attrezzati con “luminol” e tute bianche, per setacciare l’abitazione dell’indagato e della moglie Alba, alla ricerca di possibili tracce del passaggio di Marilena. I sofisticati accertamenti sapranno rilevare se la donna, da quella casa, è transitata. E se quelle tracce ematiche rinvenute nel garage di Clericò durante il primo sopralluogo siano davvero "sangue di cane", come ha dichiarato lui nei primi colloqui con gli inquirenti, oppure no. Nel caso in cui la donna fosse stata uccisa in casa dell’ex vicino, anche la posizione di sua moglie potrebbe cambiare. Nell’abitazione di Marilena, invece, gli specialisti andranno alla ricerca di tracce di eventuali colluttazioni anche se, carte alla mano, è plausibile che la donna sia stata attirata da Clericò fuori dall’abitazione con una scusa, magari proprio con la promessa di restituirle il denaro che lei gli aveva affidato, e poi portata sul luogo dove è stata uccisa.

Potrebbero invece volgere al termine gli accertamenti iniziati la scorsa settimana nell’orto del 64enne, in via Volta a Garbagnate Milanese. I resti della donna, inviati all’Istituto di medicina legale, sono stati esaminati a partire da ieri pomeriggio. Sarà quindi la relazione del medico legale che ha eseguito l’autopsia a svelare le modalità con cui la promoter è stata uccisa. La promoter potrebbe essere stata sgozzata, strangolata o colpita alla testa con un oggetto, prima di essere mutilata. Vito Clericò continua a ripetere di non aver ucciso l’amica, ma di aver solo nascosto il cadavere. Eppure non avrebbe ancora fatto i nomi delle presunte persone responsabili, al posto suo, del delitto.