Scuola, il liceo Crespi di Busto Arsizio è il migliore d'Italia

Medaglia d’oro nella graduatoria stilata da Eduscopio

DIRIGENTE Cristina Boracchi, preside del liceo Crespi

DIRIGENTE Cristina Boracchi, preside del liceo Crespi

Busto Arsizio, 12 novembre 2017 - Benvenuti nella scuola migliore di Lombardia. O quasi. Il liceo Crespi ha conquistato la medaglia d’oro nella graduatoria stilata da Eduscopio, pubblicazione ideata per funzionare da guida nella scelta dopo le medie. L’istituto diretto dalla preside Cristina Boracchi - 1.298 alunni in totale, ci sono anche gli indirizzi linguistico e scienze umane - è il miglior classico in un raggio di 30 chilometri da Milano.

Preside, come si spiega questo primato?

«La ricerca ha confermato un trend, ma siamo soddisfatti perché ogni anno ha una sua identità. La nostra logica è offrire pari opportunità a tutti gli allievi. Lavoriamo perché ogni ragazzo dia il meglio, offrendo a ciascuno un percorso personalizzato».

Quali sono i vostri punti di forza?

«Contiamo su docenti che hanno saputo coniugare l’impianto classico con le evoluzioni del mondo dell’istruzione, modernizzando l’approccio con il ricorso alle tecnologie digitali e sfruttando la possibilità dell’alternanza scuola-lavoro. Poi ci sono studenti che sanno di dover lavorare sodo. Sono consapevoli di dover essere accompagnati in un percorso duro che però darà loro molte soddisfazioni. Infine una componente genitoriale molto attiva, propositiva e intelligente che ha capito i valori della scuola».

Cambierebbe qualcosa?

«È difficile alzare ulteriormente l’asticella, anche perché vogliamo rimanere una scuola che permetta ai ragazzi di non stare sui libri tutto il giorno ma vogliamo consentire loro di conciliare gli impegni della vita con le loro passioni. Forse implementerei un po’ di più la didattica digitale: non per motivi fini a se stessi, ma sempre in funzione di una logica di apprendimento».

Sono cambiati gli alunni del Crespi nel corso della sua esperienza?

«Non tanto. In questi dodici anni alla guida della scuola ho sempre trovato ragazzi molto ricettivi, consapevole della scelta di un percorso che li deve formare non solo come studenti ma anche come cittadini responsabili, rispettosi delle opinioni altrui e aperti al confronto».

Avete avuto alunni famosi?

«Non voglio citare un nome particolare. Tanti, però, hanno formato quadri dirigenti di amministrazioni pubbliche e aziende importanti. C’è chi è anche ai vertici delle gerarchie ecclesiastiche. Di recente una nostra ex allieva è stata nominata giudice della Corte suprema inglese e ha ricevuto la cittadinanza onoraria britannica».

Tre aggettivi per descrivere un alunno del Crespi?

«Motivato, volenteroso, creativo».