Laveno, uccide la moglie a martellate: "Erano due persone tranquille"

Dolore e sgomento nel vicinato. "Difficile credere a quanto successo: è davvero terribile. Era una coppia disponibile con la quale si scambiavano volentieri due chiacchiere"

Roberto Scapolo e Loretta Gisotti

Roberto Scapolo e Loretta Gisotti

Laveno Mombello (Varese), 16 luglio 2016 - Una villetta a due piani - pareti di colore giallo e persiane rosse - in una via periferica di Mombello, a poca distanza dal Parco degli Alpini di via Bellorini dove tra venerdì e ieri sera si è svolta la 20esima edizione del Panzerock, tradizionale manifestazione estiva lavenese. È in questo contesto che si è consumata la tragedia familiare di via Fiume, il brutale omicidio avvenuto alle prime ore del mattino che ha sconvolto la serenità del paese. Il giardino pubblico vestito a festa e il cielo completamente azzurro stridono con l’atmosfera che si respira davanti all’abitazione nella quale da cinque anni vivevano Loretta Gisotti e Roberto Scapolo.

È incredulo Marco Brunella, il vicino di casa che abita proprio di fronte alla villetta nella quale si è consumato il fatto: consigliere comunale nella precedente amministrazione, ha condiviso l’esperienza in municipio (stesso gruppo consiliare) insieme a Rosita Colombo, la madre dell’omicida. «Non ci posso credere - esordisce -. Una donna ammazzata, e in questo modo poi: una tragedia terribile».

Brunella è stato fra i primi ad abbracciare la signora al momento del suo arrivo nell’abitazione di via Fiume (nella foto a lato sorretta da un carabiniere). «Ha avuto il sentore che fosse successo qualcosa di grave quando le ha telefonato un’amica - racconta il vicino di casa -, così si è precipitata qui e ha trovato i carabinieri. Non so davvero come ci si possa sentire nella sua situazione». «Non li conoscevo bene - racconta un altro residente in zona -, però quando transitavo a piedi davanti alla villetta e mi capitava di incontrarli scambiavamo quattro chiacchiere, anche perché il mio cane e il loro avevano fatto amicizia: erano entrambi persone tranquille». Particolarmente colpito dalla tragedia è il sindaco di Laveno Mombello, Ercole Ielmini, amico della famiglia Scapolo. «Li conoscevo bene: sono davvero sconvolto», le poche parole pronunciate dal primo cittadino. Una tragedia di mezza estate che difficilmente si potrà dimenticare.