Rogo al Campo dei Fiori, spunta un terzo fronte / FOTO E VIDEO

Trovato un innesco - non attivato - nella zona di Castello Cabiaglio. Indagini su eventuali collegamenti con gli altri reperti messi sotto sequestro

Carabinieri forestali al Campo dei Fiori

Carabinieri forestali al Campo dei Fiori

Varese, 3 novembre 2017 - Colpo di scena nelle indagini sul rogo che per una settimana ha avvolto il Campo dei Fiori. Sono stati trovati un innesco e un mozzicone di sigaretta da cui si tenterà di estrarre il Dna. Con l’incendio ormai sotto completamente sotto controllo, l’inchiesta avviata dalla procura di Varese, con un fascicolo aperto al momento contro ignoti per incendio boschivo doloso, entrano nel vivo. Gli accertamenti sono delegati ai carabinieri forestali.

L’innesco, o quello che si sospetta essere un innesco, è stato trovato ieri mattina nell’area boschiva sovrastante Castello Cabiaglio. Poco sotto la cima, sul versante della montagna che, fortunatamente, non è stato interessato dal vasto incendio doloso che per una settimana ha arso i pendii del parco regionale del Campo dei Fiori e la Rasa.

Il materiale è stato posto sotto sequestro: sarà analizzato per stabilire se vi siano collegamenti con altri inneschi trovati in precedenza nella zona de Il Poggio, da dove mercoledì sono partite le prime fiamme e alla Rasa, dove un secondo fronte di fuoco è divampato venerdì pomeriggio. Se le verifiche in corso confermassero che i presunti inneschi sono collegati tra loro significherebbe che i (o il) presunti piromani erano molto ben organizzato e con uno scopo preciso. Insomma non saremmo di fronte a “pazzi” che si divertono a dare fuoco alle cose senza una ragione.

E significherebbe anche l’autore o gli autori del rogo doloso miravano ad aprire diversi fronti di fuoco, anche più ampi di quelli che hanno mandato in fumo oltre 60 ettari di parco regionale Campo dei Fiori (anche se nel dramma per fortuna le fiamme hanno “strisciato” nel sottobosco arrivando a intaccare le chiome degli alberi solo in aree limitate, fatto che lascia ben sperare per il recupero della montagna). L’innesco, se sarà confermato il collegamento con il rogo, è stato trovato in un’area dove le fiamme non sono divampate. La “trappola”, forse composta da una fonte di calore poggiata su materiale infiammabile, se collegata all’atto doloso, potrebbe non aver funzionato. Vicino al presunto innesco gli inquirenti, che stanno setacciando i boschi palmo a palmo, hanno trovato anche un mozzicone di sigaretta.

La possibilità che un piromane non improvvisato abbia lasciato un mozzicone di sigaretta vicino a un luogo dove avrebbe voluto vedere divampare le fiamme è abbastanza remota. Il mozzicone potrebbe appartenere a chiunque. Tuttavia è stato sequestrato e sarà inviato nei prossimi giorni al Ris di Parma per verificare la possibilità di estrarre del Dna e confrontarlo con gli archivi a disposizione delle forze di polizia. È una possibilità remota ma visto l’accaduto nulla resterà intentato. Intanto ieri è stata riaperta la strada per il Sacro Monte, mentre da due giorni i residenti al Campo dei Fiori evacuati sono potuti tornare alle loro abitazioni. Il fuoco è domato, ora si lavora per fare chiarezza sull’accaduto.