Aggredito in Laos, la battaglia di Luca non è finita: "Lunghi mesi di riabilitazione"

Venegono Inferiore, ancora in ospedale il 36enne avvicinato da sconosciuti, avvelenato e rapinato

Gianluca Di Gioia

Gianluca Di Gioia

Venegono Inferiore, 19 settembre 2017 - «Digio migliora lentamente ma davanti a lui ha mesi di difficile riabilitazione. Ci vorrà tempo». Salvatore Di Gioia parla del fratello, Gianluca, 36enne di Venegono Inferiore aggredito durante una vacanza nel Laos e ridotto in fin di vita. L’aggressione è avvenuta tra il 27 e il 28 agosto scorsi. Digio, come tutti chiamano Gianluca Di Gioia, è rimasto per ore privo di sensi sotto la pioggia prima che la polizia lo trovasse. Ricoverato in ospedale in Thailandia è stato riportato in Italia grazie a una gara di solidarietà lanciata da amici e familiari, che in pochi giorni ha consentito di raccogliere più di 100mila euro. Denaro che è servito alla famiglia per pagare le costosissime cure in Thailandia e il trasporto sanitario in aereo fino all’ospedale di Circolo di Varese, dove l’uomo è ancora ricoverato nel reparto di terapia sub-intensiva.

A quanto riferito dai familiari Gianluca, in viaggio in Laos, sarebbe stato avvicinato da sconosciuti, avvelenato e rapinato della carta di credito, soldi e cellulare. «Ha picchiato fortemente la testa, dopo essere caduto a terra. Quel giorno pioveva, ha preso freddo. È stato lasciato sotto la pioggia, tutto bagnato e soccorso dopo molte ore. Ha preso una polmonite e un edema polmonare», ha riferito il fratello Salvatore. Il 28 agosto scorso la famiglia è stata contattata dai carabinieri di Tradate, che hanno comunicato che il giovane si trovava in condizioni gravi in Laos. L’ambasciata ha consigliato di trasferirlo da Vientiane, capitale del Laos, a Udon Thani, in Thailandia, per ricevere cure migliori. «Ho fatto subito un bonifico perché se non avessimo pagato l’ospedale di Vientiane e l’ambulanza che lo andava prendere, più almeno due giorni di degenza presso l’ospedale di Udon Thani, non si sarebbero mai mossi», ha raccontato il fratello. Martedì 29 agosto Salvatore e la madre sono partiti per la Thailandia, mentre in Italia gli amici si sono subito attivati per una raccolta fondi.

Il 4 settembre Gianluca è uscito dal coma e domenica 10 settembre, finalmente, il rientro in Italia. «Sta iniziando a ricordare qualcosa - dicono gli amici - ma molto lentamente. Ogni dettaglio sarà riferito alle autorità. Gianluca si riprenderà. Poi vogliamo giustizia per quello che gli è accaduto». Intanto gli amici attendono che le sue condizioni migliorino, per poterlo abbracciare in ospedale. «Gianluca migliora ma molto lentamente e ad oggi non è ancora possibile andare a trovarlo, eccetto i familiari», scrive Luca Antonio Labollita, amministratore della pagina Facebook “Aiutiamo Gianluca (Il Digio)”. «Ha bisogno di una riabilitazione psicofisica lunga - conclude - purtoppo ci vorranno mesi».