La Storia divorata dalla ruggine: "Salvate la stazione liberty"

L’antico scalo di Girla è abbandonato da anni

L’ideatore del sito Valganna.info, Paolo Ricciadi

L’ideatore del sito Valganna.info, Paolo Ricciadi

Valganna (Varese), 7 aprile 2017 - La signora Jole Rigamonti, 90 anni, ha impressi nella memoria episodi, allegri o tragici, avvenuti di fronte alla casa dove abita ancora, affacciata sulla stazione di Ghirla dell’antica tramvia della Valganna. Un ubriaco che molestava i passeggeri - problema comune anche al giorno d’oggi sui mezzi pubblici - cacciato via dal manovratore. Un incidente mortale sui binari, lo soste al bar «tra bicchieri di vino, racconti e barzellette». L’ultima corsa sulla linea costruita nei primi anni del ’900 che collegava Varese a Luino e Ponte Tresa, al confine con la Svizzera, risale al 28 febbraio 1955. E la stazione a pochi passi da un laghetto di origine glaciale, progettata dal maestro del liberty Giuseppe Sommaruga (quest’anno ricorre il centenario dalla sua morte), con lo scorrere del tempo ha subito un progressivo abbandono. Scritte sui muri tracciate da vandali o giovani innamorati, il tetto da rifare, le antiche pensiline ora utilizzate per la fermata degli autobus di linea coperte di ruggine. Le panchine che ricordano rami degli alberi bisognose di un restauro. «Fino al 2000 al piano superiore della stazione abitava il custode, poi si è trasferito e da allora le stanze sono chiuse», spiega Paolo Ricciardi, creatore del sito internet Valganna.info, che dal 2004 raccoglie fotografie d’epoca e testimonianze e sta portando avanti la battaglia per il recupero di un pezzo di storia locale.

Al piano terra della stazione è rimasta la biglietteria utilizzata dai passeggeri del bus. Protetto dal vincolo come immobile di interesse storico-artistico, l’edificio è di proprietà del Demanio, che l’ha concesso in uso alla società Autolinee Varesine. E, quindi, dovrebbe essere lo Stato a occuparsi del restauro. Negli anni scorsi era stato inserito nell’elenco dei beni alienabili, in vendita al prezzo di circa 300mila euro che, probabilmente, non ha portato a un boom di offerte. Le altre stazioni della linea, invece, sono state cedute a privati che hanno ristrutturato gli stabili, mentre a Ponte Tresa è stato creato il museo della tramvia. «Prenderemmo volentieri in gestione l’edificio - spiega Bruna Jardini, sindaco di Valganna, 1600 abitanti - ma non abbiamo le risorse per riqualificarlo. Servirebbe l’intervento dello Stato o di un privato». Un intervento per salvare un simbolo dei tempi che furono, quando la tramvia portava milanesi in gita e lavoratori nelle valli del Varesotto, facendo tappa di fronte alla casa della signora Jole.