Gerenzano, una colletta dopo l’incendio per ridare un tetto agli sfollati

La comunità ha raccolto oltre 13mila euro per riparare i danni

L'incendio nel caseggiato di via Inglesina

L'incendio nel caseggiato di via Inglesina

Gerenzano (Varese), 20 aprile 2017 - Guardandola dall’esterno, la palazzina in via Inglesina 42 sembra uguale alle altre anche se, solo un anno fa, era stata devastata da un incendio che ne aveva divorato il tetto. Ora i lavori sono finiti e le famiglie sono rientrare nelle proprie abitazionI. Per sostenerle è arrivato anche il risultato della generosità della comunità gerenzanese. Nelle ultime ore sono stati messi a disposizione delle famiglie della «Corte degli Aironi» i fondi raccolti nell’ultimo anno dalla comunità gerenzanese. «In tutto la raccolta ha consentito di arrivare a 13mila e 320 euro e 44 centesimi – spiega l’assessore comunale Dario Borghi che è stato il «custode» di questi fondi per conto del Comune - ed ora ho eseguito il bonifico sul conto «Corte degli Aironi», che fa riferimento agli inquilini dello stabile. Un sentito ringraziamento va a tutti i gerenzanesi che hanno partecipato a questa gara di solidarietà a favore dei loro concittadini. Ora saranno gli stessi condomini a decidere come utilizzare questi soldi».

L’incendio era scoppiato domenica 24 aprile poco dopo le 15.30 in una delle mansarde. Sulle cause si esprimeranno i periti ma i primi riscontri ipotizzavano un incendio di natura accidentale legato ad un cortocircuito o al surriscaldamento di una canna fumaria. A far crescere le fiamme, che ben presto avevano avvolto tutto il tetto, era stato il vento che aveva soffiato per l’intero pomeriggio rendendo difficile l’intervento dei pompieri del distaccamento di Saronno accorsi in pochi minuti e ben presto raggiunti da altre 5 squadre arrivate dalla provincia di Varese, Milano e Como. Le operazioni di spegnimento erano continuate fino alle 18 quando i vigili del fuoco avevano avuto la meglio sull’incendio che però aveva comunque divorato 300 metri quadrati di tetto danneggiando anche travi e comignoli rendendo inagibile l’intero palazzo. Si erano così ritrovate senza casa, da un momento all’altro, 16 famiglie, alcune con bimbi piccoli. Il Comune, tramite il vicesindaco Pierangelo Borghi e gli assessori Dario Borghi e Vincenzo Amati, si era subito mobilitato per sistemare le famiglie senza ricovero per la notte in albergo mentre nei giorni successivi si sono moltiplicati gli appelli per trovare abitazione sfitte in cui alloggiare gli sfollati. Una richiesta rilanciata anche dal sindaco di Uboldo Lorenzo Guzzetti ai propri concittadini. Ci sono stati anche diversi incontri in Comune per aiutare gli sfollati, dal punto di vista nelle necessità pratiche e burocratiche e l’intera comunità ha voluto mobilitarsi con l’apertura, tramite la Caritas di un conto corrente in cui raccogliere donazioni per aiutare le famiglie a sostenere i costi della permanenza fuori da casa. Ora la generosità dei gerenzanesi e di molti residenti dei comuni limitrofi aiuterà le famiglie a far fronte alle ultime spese prima di tornare alla normalità.