Sequestrate 70 tonnellate di pellet nocivo: denunciate cinque persone e tre aziende

Operazione "Sprintfire" della Guardia di finanza di Gallarate: smantellata una rete di importazione dalla Bosnia-Erzegovina. Contestata anche l'evasione fiscale

Un sequestro di pellet della Guardia di finanza (Archivio)

Un sequestro di pellet della Guardia di finanza (Archivio)

Gallarate (Varese), 20 maggio 2017 - Pellet nocivo importato dalla Bosnia: denunciate cinque persone fisiche e tre società. E' il bilancio dell'operazione "Sprintfire" della Guardia di finanza di Gallarate che ha portato inoltre al sequestro di 70 tonnellate di pellet, di qualità diversa da quella dichiarata e potenzialmente pericoloso per la salute, e alla denuncia del rappresentante legale di una società per evasione fiscale. 

L'operazione è partita dopo che, nell'ambito di un controllo in un punto vendita di una catena della grande distribuzione del “fai da te”, è stato trovato un quantitativo di pellet proveniente dalla Bosnia privo degli standard di sicurezza richiesti dalla normativa europea. Il fatto è stato segnalato alla Procura di Busto Arsizio che ha disposto una perizia tecnica del prodotto e, quando dagli accertamenti è emerso che nel pellet erano presenti frammenti di poliacetale, un tipo di plastica censito come pericoloso dalle direttive comunitarie, ne ha disposto il sequestro su tutto il territorio nazionale. L’analisi della documentazione contabile e bancaria, acquisita nel corso dellle indagini, ha consentito di ricostruire l’intera filiera commerciale, dalla fabbrica produttrice in Bosnia-Erzegovina fino alla rete di vendita inserita nella grande distribuzione, passando dall’importatore e dall’intermediario nazionale.  

E’ stato quantificato in 400mila euro l’ammontare delle cessioni del pellet venduto prima dell’intervento della Guardia di finanza. A carico dei responsabili delle società coinvolte sono stati ipotizzati i reati di frode in commercio, immissione sul mercato di prodotti pericolosi, autoriciclaggio e violazione alla normativa sulla responsabilità amministrativa degli enti. Nel corso delle attività investigative, sarebbe inoltre emersa una rilevante evasione fiscale relativa all’anno 2015, da parte di una società che non avrebbe effettuato i versamenti Iva per un ammontare complessivo di circa 300mila euro. Il rappresentante legale della ditta è stato quindi denunciato e il gip di Busto Arsizio ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di un somma di circa 400mila euro.