Spaccio di droga nei boschi tra Varese e Como, sgominata banda

Una telecamera ha permesso di incastrare i principali responsabili del gruppo

Spaccio (foto repertorio)

Spaccio (foto repertorio)

Varese, 24 settembre 2016 - Guardia di Finanza di Gaggiolo in azione contro il traffico di sostanze stupefacenti nelle zone boschive tra la provincia di Como e quella di Varese. Si tratta dell'operazione Carlo's Wood, che prende il nome dal “capo” della banda di spacciatori. Quest’ultimo, infatti, si faceva chiamare dai clienti Carlos.

L'attività appena conclusa parte dal controllo del territorio dei militari che, durante alcuni servizi di repressione dei traffici illeciti, hanno individuato alcuni assuntori di droga che si recavano nelle zone boschive tra Malnate, in provincia di Varese, e Cagno, in provincia di Como, per acquistare varie tipologie di stupefacenti, tra cui cocaina ed eroina. L’attività investigativa è proseguita con una più attenta attività di perlustrazione che ha portato all’individuazione di un gruppo di cittadini di nazionalità marocchina dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti, all’interno della zona boschiva tra Cagno e Albiolo, a cavallo con altri comuni confinanti del Varesotto.

Durante i numerosi appostamenti effettuati dai finanzieri di Gaggiolo, che hanno portato, tra l’altro, al sequestro di circa 500 grammi di hashish e diversi grammi di marijuana, è stata notata la presenza di numerosi clienti, per lo più giovani, che si recavano spesso nei boschi, sia durante il giorno, sia in tarda serata, per acquistare le sostanze stupefacenti in assenza di qualsiasi forma di sicurezza, dato che gli spacciatori, tutti soggetti extracomunitari, sono risultatai socialmente pericolosi, molti dei quali irregolari sul territorio italiano.

Gli accertamenti condotti dai finanzieri hanno permesso di riscostruire tutte le cessioni di stupefacenti effettuate dagli spacciatori, quantificando, lo stupefacente consumato in 1,1 kg di eroina, 3 kg di hashish e oltre 300 grammi di cocaina, per un valore complessivo della vendita al dettaglio di circa 100mila euro. L’attività d’intelligence dei militari di Gaggiolo, attuata mediante servizi di pedinamento ed osservazione, nonché registrazione delle attività di spaccio anche a mezzo di sistemi di videosorveglianza ben mimetizzati, permetteva di individuare i numerosi bivacchi all’interno dell’ampia zona boschiva utilizzata dal sodalizio dei cittadini marocchini. Le attività di polizia giudiziaria conseguenti sono avvenute con particolare cautela poichè il il sodalizio criminale si avvaleva di  “pali” ben sistemati sull’intera area, pronti ad avvertire gli spacciatori dell’arrivo delle forze dell’ordine. Si tratta di persone “dipendenti dalle sostanze stupefacenti”, che in cambio di pochi grammi di sostanza,prendevano questo ruolo di osservazione.

Decisiva è stata la registrazione ottenuta con una telecamera montata dai finanzieri, che ha permesso di incastrare i due principali responsabili del gruppo di spaccio, Z.D., di anni 30 e Z.A., di anni 35, quest’ultimo (detto Carlos), riuscendo contestualmente a sequestrare 500 grammi di hashish abilmente occultato. Gli elementi raccolti hanno permesso all’Autorità Giudiziaria competente di emettere l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dei due marocchini principali organizzatori dell’attività illecita, uno dei quali, era stato da poco tratto in arresto dalla questura di Massa Carrara per aver ceduto 150 grammi di cocaina a diversi soggetti. I Finanzieri della Compagnia di Gaggiolo hanno notificato il provvedimento dell’Autorità Giudiziaria a Z.D. detenuto presso la Casa Circondariale di Firenze Sollicciano, evitando così che lo stesso fosse a breve scarcerato. Contestualmente, al fine di assicurare alla giustizia anche il capo della banda, alle prime luci dell’alba di lunedì, i finanzieri sono entrati nell'abitazione di Z.A. (detto Carlos), traendolo in arresto. Nel corso della perquisizione effettuata dai i militari in casa sono stati trovati e sequestrati 15 telefoni cellulari utilizzati dal soggetto per contattare i fornitori ed i clienti. L’arrestato, dopo le attività di rito, è stato portato nella Casa Circondariale di Como.