Palaghiaccio, il Comune di Busto Arsizio ora frena. L’immobiliare esclusa fa ricorso

Congelato l’ottimismo dopo il primo verdetto favorevole alla Giunta

La struttura abbandonata del Palaghiaccio

La struttura abbandonata del Palaghiaccio

Busto Arsizio (Varese), 25 luglio 2017 - Sembrava un passo avanti, atteso dall’amministrazione comunale di Busto Arsizio, la sentenza del Tar di poco più di un mese fa per quanto riguarda il Palaghiaccio: il verdetto del Tribunale amministrativo di Milano dava ragione al Comune che dopo la vicenda della falsa fideiussione presentata dalla società di privati (che si erano proclamati truffati dal broker) per completare la struttura, aveva annullato il bando di gara. Decisione contro cui aveva fatto ricorso la società immobiliare che dopo quella sentenza del Tar veniva esclusa.

Dopo mesi e una serie di ritardi il sindaco Emanuele Antonelli e la giunta potevano dunque riprendere in mano il capitolo Palaghiaccio e decidere il futuro dell’edificio, scheletro di cemento ancora incompiuto. Ma il sospiro di sollievo è durato poco: la società immobiliare esclusa ha consegnato la sua opposizione alla decisione del Tar di Milano che poco più di un mese fa aveva dato ragione al Comune di Busto Arsizio. Dunque un passo indietro. Non nasconde il suo disappunto il primo cittadino Antonelli che fin dall’inizio del suo mandato ha messo tra gli obiettivi quello di chiudere la vicenda.

Il sindaco ha anche manifestato nel corso di incontri pubblici l’intenzione di destinare la struttura ad un uso differente da quello del progetto, non “palaghiaccio” ma spazi per le società sportive bustesi che ne hanno un gran bisogno. Tre le ipotesi sul tavolo dell’amministrazione: la prima, la realizzazione di un centro polifunzionale per dare spazi alle società sportive, la seconda, la palestra per la Pro Patria Ginnastica, la terza, una struttura per il pattinaggio a rotelle, un’eccellenza in città. Ora dopo la nuova mossa della società immobiliare che si è opposta alla sentenza del Tar favorevole al comune, tutto è di nuovo fermo e la vicenda si complica. «Adesso si perderanno altri mesi – commenta il sindaco Antonelli – noi chiederemo di anticipare la discussione, ma intanto si perde altro tempo, troppo tempo». Si profila un braccio di ferro, da una parte il comune, deciso a far valere le sue ragioni, dall’altra la società immobiliare che con un megainvestimento era pronta a completare la struttura e a gestirla e che ora non intende rinunciare. C’è ancora da aspettare per scrivere la parola fine alla vicenda del Palaghiaccio, iniziata nel 2010. Per ora resta lo scheletro di cemento.