Malpensa (Varese), 3 giugno 2014 - Accordo Alitalia-Etihad: ultima chiamata per Malpensa, si va al rilancio o sarà il definitivo declino. Per lo scalo della brughiera potrebbe trattarsi davvero dell’ultima spiaggia, l’ultima buona occasione, la carta del riscatto che non deve scappare di mano dopo anni di scelte e decisioni politiche che l’hanno penalizzato. La compagnia con base ad Abu Dhabi sarebbe pronta a rilanciare Fiumicino e Malpensa, in entrambi gli aeroporti aumenterebbero i voli intercontinentali e sarebbero realizzati i collegamenti con l’alta velocità ferroviaria. Il ministro per i Trasporti Maurizio Lupi ha parlato apertamente di un piano industriale per rilanciare anche Malpensa. Il territorio che convive con l’aeroporto e che spesso si è trovato a fare i conti con le criticità causate dalla presenza aeroportuale, prima i disagi ambientali con il rumore, poi i problemi occupazionali, con il dehubbing, legato ad Alitalia, la crisi e quindi la perdita di posti di lavoro, guarda con particolare attenzione allo scenario che potrebbe aprire l’arrivo degli Emirati in Alitalia. Il clima nei Comuni dell’area intorno a Malpensa, dove risiedono migliaia di dipendenti dell’aeroporto e dove operano tante aziende legate all’attività aeroportuale, quelle che sono sopravvissute alla crisi e non si arrendono, è di attesa.

Si aspettano informazioni più chiare e dettagliate sull’accordo e soprattutto sul piano che potrebbe contenere novità positive per Malpensa, lo scalo «dimenticato» dalla politica, penalizzato da scelte sbagliate, che nelle ultime tre settimane invece, grazie all’incremento del traffico determinato dal forzato trasferimento dei voli da Orio al Serio chiuso per manutenzione, ha dimostrato la sua efficienza e le sue potenzialità. Un segnale mentre si delinea l’accordo tra Alitalia ed Etihad. Massima l’attenzione da parte dei sindaci del territorio proprio per il destino che potrebbe essere riservato a Malpensa. «Se l’accordo Alitalia Etihad serve a ridare slancio anche a Malpensa ben venga, anche se ritengo che la questione Alitalia poteva e doveva essere risolta prima e da noi italiani – dice Mauro Cerutti, sindaco di Ferno -. L’aeroporto varesino deve essere rilanciato, non è pensabile che possa essere utilizzato ancora al di sotto delle sue potenzialità. Sembra che ci sia questa intenzione, un piano dunque di rilancio anche per Malpensa. La speranza è che non si tratti dell’ennesima favola, come è già accaduto». «Il ruolo di Malpensa - aggiunge - deve essere definito con chiarezza anche nel piano nazionale del trasporto aereo, lo scalo si trova nel cuore economico del nostro Paese e deve essere riconosciuto e valorizzato il suo ruolo strategico».

Anche comitati e ambientalisti in questa fase sono osservatori attenti della trattativa Alitalia-Etihad, ma la loro posizione non è certo a favore di un rilancio dell’aeroporto se questo rilancio dovesse accompagnarsi alla realizzazione di altre strutture e in particolare della terza pista. «Con Etihad o senza Etihad Malpensa deve funzionare al meglio con quello che ha – dice Walter Girardi, esponente dell’Associazione Viva Via Gaggio – vanno applicate efficienza ed efficacia, utilizzando al meglio ciò che già esiste senza formulare progetti di ampliamento e riproporre la terza pista di cui non c’è assolutamente bisogno. Malpensa può fare un salto di qualità senza ampliamenti, funzionando meglio e dando prova di essere uno scalo compatibile con il territorio».