Malpensa, 29 aprile 2014 - L’aeroporto di Malpensa è sempre più strategico crocevia del traffico di droga. Non arriva solo cocaina, ma anche eroina «bianca», pura e particolarmente pregiata, che vola lungo le rotte dell’Asia, in particolare quelle pakistane. Il consumo di questa sostanza è in aumento, a rivelare un mercato illegale particolarmente redditizio anche nel Varesotto. In prima linea nel contrastare il traffico illecito gli uomini della Guardia di Finanza, il personale dell’Agenzia delle Dogane e la Polizia. Un contributo prezioso alla lotta ai trafficanti è anche quello delle unità cinofile. L’altro giorno è andato a segno l’ennesimo brillante intervento che ha stroncato l’attività illegale di due pakistani, tenuti sotto controllo da qualche settimana dagli agenti del Commissariato di Gallarate che avevano individuato una presunta rete di spaccio nel territorio di loro competenza.
I due uomini, 31 e 37 anni, erano entrambi partiti per il Pakistan, per fare rifornimento della sostanza stupefacente. Al loro rientro in Italia, ad attenderli, hanno trovato le forze dell’ordine. Il trentunenne è stato arrestato in aeroporto, l’altro nella sua abitazione. Oltre mezzo chilogrammo di eroina «bianca», nascosta in ovuli, è stata sequestrata, con una valore al dettaglio 90 mila euro. L’attività di contrasto al traffico di stupefacenti nello scalo è continua, non conosce soste e si avvale dell’elevata professionalità ed esperienza degli uomini in campo. Esistono voli particolarmente tenuti sotto controllo: sono quelli programmati sulle rotte cosiddette a rischio, quelle dal Sud America per il traffico di cocaina, quelle dall’Asia, in particolare dal Pakistan per l’eroina. Controlli di bagagli e passeggeri, grazie proprio all’esperienza del personale capace di captare anche i più piccoli segnali sospetti nel comportamento delle persone, garantiscono a Malpensa importanti risultati nel contrasto del traffico.
La droga, poi, arriva spesso nascosta nei modi più impensabili: nelle grucce per gli abiti, sciolta nelle bevande, nascosta nelle cornici di quadri, negli alimenti, impregnata nei vestiti, com’è capitato di recente con una partita di cocaina proveniente dal Perù. Ma proprio i servizi dedicati al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti consentono nella maggior parte di individuare trasporti e corrieri. Corrieri che in tanti casi sono ovulatori, come i due pakistani arrestati l’altro giorno, che trasportavano l’eroina bianca nascosti in ovuli che avevano in pancia. Proprio per l’elevato numero di ovulatori fermati a Malpensa, in aeroporto è stata creata l’Area S1 al Terminal 2 per il trattamento di queste delicate situazioni. Nella struttura, in funzione dal dicembre 2010, ci sono cinque celle, la sala per l’esame radiologico e poi l’ambiente per l’evacuazione degli ovuli e il loro trattamento prima di essere sequestrati.
Ma gli ovulatori continuano ad atterrare a Malpensa, spesso disperati che per poche migliaia di euro mettono a rischio la loro vita portando in pancia i candidi involucri di morte. I numeri dell’attività della Guardia di finanza confermano purtroppo quanto Malpensa sia scalo ancora strategico per il traffico di droga: nel 2013 sono state arrestate 122 persone, sono stati sequestrati 311 chilogrammi tra cocaina ed eroina, mentre 1269 sono stati i chilogrammi di sostanze stupefacenti leggere, come hascisc e marijuana.
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