Varese, 4 febbraio 2013 - Sono estese in tutt'Italia le ricerche dei componenti del commando che ieri, a Gallarate (Varese) ha fatto evadere l'ergastolano Domenico Cutri', 32 anni, mentre suo fratello, Antonino, 30 anni, e' morto in ospedale a causa delle ferite riportate nello scontro a fuoco con gli agenti della Polizia penitenziaria che scortavano Domenico per un processo. Antonino era giunto in ospedale con la madre. Oltre all'evaso, carabinieri e polizia cercano altri due o tre uomini che sono entrati in azione poco prima delle 15 di ieri. Erano arrivati a bordo di due auto, una delle quali e' stata trovata vicino al tribunale. A bordo c'erano anche delle armi. Ieri sera si era diffusa la notizia che un terzo fratello Cutri' si era costituito in ospedale con una ferita a un piede ma la circostanza e' stata smentita dagli investigatori. La seconda auto, la famosa Citroen nera, rubata, è stata trovata in un parcheggio vicino all'ospedale di Magenta, dove era stato scaricato il fratello di Cutrì rimasto mortalmente ferito nella sparatoria  

----

Gallarate (Varese), 4 febbraio 2014 - Gallarate è sotto choc. La gente si guarta attorno, attonita. Un pomeriggio ad alta tensione lascia strascichi di paura. Possibile, un commando in azione per liberare un detenuto, proprio qui, nel quieto Varesotto, divenuto improvvisamente un angolo di Far West. Choc e preoccupazione dopo che un commando di banditi ha assaltato un furgone della Polizia penitenziaria facendo evadere un detenuto, Domenico Cutrì, di Inveruno, nel Legnanese, condannato all’ergastolo per l’omicidio di un polacco, omicidio di cui sarebbe stato il mandante, avvenuto nel 2006. Due agenti sono rimasti leggermente feriti, uno dei banditi è invece morto, si tratta del fratello di Cutrì, Antonino, lasciato davanti a casa, a Inveruno, e portato poi dalla mamma all’ospedale di Magenta. Polizia e Carabinieri sono stati impegnati in ricerche a tappeto per individuare i banditi in fuga, tra cui Cutrì. Posti di blocco sono stati predisposti in tutto il territorio, in particolare al confine tra Lombardia e Piemonte. Secondo una prima ricostruzione il furgone della Polizia Penitenziaria è arrivato intorno alle 15 davanti alla sede del tribunale di Gallarate, in viale Milano 21, a pochi passi dal centro cittadino, nello stesso edificio si trova il Commissariato.

All’improvviso al furgone si sarebbe affiancata una Citroen C3 nera, con a bordo quattro uomini, uno di loro, avrebbe preso in ostaggio un passante, ma non è da escludere che si trattasse di un altro complice, intimando agli agenti della Polizia penitenziaria di liberare il detenuto. Un blitz, probabilmente programmato da tempo. Attimi di grande tensione, un agente spinto a terra, ad un altro veniva spruzzato spray urticante sugli occhi, nasce un conflitto a fuoco tra gli agenti e i componenti del commando, una quindicina i colpi esplosi. «Solo per caso quei proiettili non hanno colpito passanti o auto che in quel momento transitavano in prossimità del luogo della sparatoria», dice a denti stretti la gente.

Ora è questo soprattutto, inquieta, allarma, fa riflettere. I banditi, liberato Cutrì, riuscivano a fuggire. Abbandonata un’altra auto, per la fuga utilizzavano la Citroen C3, scura. A bordo c’era il fratello di Cutrì, ferito, che sarebbe morto poco dopo. Un altro bandito, rimasto ferito, è stato invece arrestato. Domenico Cutrì era stato trasferito di recente dal carcere di Saluzzo, ieri a Gallarate alle 15 doveva comparire in un processo nel quale era accusato di truffa. Un piano preparato con cura quello del commando, studiato nei minimi dettagli: Cutrì è stato liberato, ma nell’agguato è morto il fratello. Cutrì era stato condannato in primo grado nel 2011, la condannata era stata confermata in appello nel 2012.

di Rosella Formenti