Olgiate Olona, 25 gennaio 2014 - Stop agli scarichi in deroga delle aziende nelle acque che arrivano nei depuratori lungo l’asse dell’Olona. A lanciare l’appello è il circolo di Legambiente Valle Olona, mobilitato da tempo con altre associazioni del territorio per vigilare sulle condizioni del fiume e nello stesso tempo impegnato a sollecitare interventi per il risanamento di uno dei corsi d’acqua più inquinati d’Italia. Gli ambientalisti chiedono quindi il blocco delle autorizzazioni.

«Ci sono ancora aziende – spiega Flavio Castiglioni, presidente del circolo del cigno verde della Valle Olona – che hanno l’autorizzazione per lo scarico in deroga. Vuol dire che nei depuratori, ad esempio quello di Olgiate Olona, arriva acqua dagli impianti non trattata, con sostanze che la tecnologia del depuratore non consente di smaltire. Il risultato - prosegue - è che si causa un malfunzionamento dello stesso con esiti poco piacevoli e si sprigionano quei miasmi che danno davvero fastidio».

Fino all’anno scorso erano una ventina gli scarichi in deroga autorizzati. Ora, fa sapere ancora Castiglioni, sono una decina. «Non è una questione di numeri - sottolinea - il fatto è che se dobbiamo recuperare il fiume questi scarichi in deroga non devono più esistere. Dunque non vanno più rinnovati e le aziende si devono adeguare. Servono più controlli e quando si individuano sforamenti dei limiti in tabella gli scarichi devono essere bloccati». Il circolo di Legambiente Valle Olona nei giorni scorsi ha inviato una lettera all’assessore regionale all’Ambiente Claudia Terzi con la richiesta di un incontro proprio sul tema Olona.

«Abbiamo bisogno di incontrare l’assessore – dice Castiglioni – per avere chiarimenti su tutta la questione dell’Olona. Vogliamo sapere come si intende intervenire per avviare il processo di risanamento del fiume perché non vediamo stanziate risorse sufficienti. Per noi gli interventi urgenti riguardano le fognature e la ristrutturazione dei depuratori». Allo stato attuale nel bilancio della Regione figurano solo un milione e 500 mila euro per i controlli di Arpa. «Teniamo presente che bisogna cominciare ad agire - conclude Castiglioni - perché per il 2015, come prevede la normativa europea, lo stato delle acque dell’Olona deve essere di qualità sufficiente. Se non si raggiungerà l’obiettivo ci saranno le sanzioni».