Luino, 11 agosto 2013 - Il lupo scorrazza sui monti dell’Alto Verbano? È la domanda che si pongono escursionisti e appassionati di trekking, allarmati dopo aver saputo del ritrovamento di una carcassa sulle alture del Gambarogno, nel Locarnese, non lontano dal valico italo-svizzero di Zenna. Oltre confine, soprattutto nella zona montuosa delle Centovalli sopra Locarno, si sono registrati diversi avvistamenti nel corso degli ultimi anni. Mai, però, erano state rilevate tracce della presenza dell’animale così vicino al territorio italiano. Da qui le più che legittime preoccupazioni di chi frequenta la zona per passione o sport, così come quelle degli allevatori della zona dell’alto lago.

Il direttore provinciale di Confagricoltura Giuliano Bossi ha già espresso un pur cauta preoccupazione, facendosi portavoce dei timori dei proprietari di stalle in Val Veddasca per il possibile ritorno di un predatore che, fino a un centinaio di anni fa, rappresentava un flagello per le greggi. In particolare c’è ansia fra gli allevatori di capre, noti soprattutto per la produzione della pregiata formaggella del Luinese Dop, un’eccellenza enogastronomica importante per l’economia valligiana. Al momento non è ancora arrivata alcuna conferma di una presenza di lupi anche al di sotto del confine, ma nulla si può escludere. Mauro Fiorini, sindaco di Pino sul Lago Maggiore, comune italiano a 10 chilometri da Vira di Gambarogno, la frazione ticinese dove è stato trovato il lupo morto, assicura di non aver ricevuto alcuna segnalazione di animali presi di mira dai lupi. Lo stesso il sindaco di Maccagno Fabio Passera. Nei paesi, comunque, si tengono gli occhi aperti.

Le preoccupazioni maggiori riguardano per le bestie al pascolo brado, anche dopo alcune razzie di capi di bestiame avvenute nelle aziende agricole e negli allevamenti della Val Veddasca che qualcuno, anche dopo la notizia arrivata dal Canton Ticino, ha voluto attribuire alla voracità di qualche lupo autore di uno «sconfinamento». Le guardie venatorie stanno battendo i boschi dell’Alto Varesotto alla ricerca di tracce degli animali selvatici, ma al momento non c’è stato alcun avvistamento. C’è anche chi trova ragioni per sorridere alla notizia della possibile presenza di lupi sui monti. È il caso degli ecologisti di Legambiente che interpretano gli avvistamenti come il possibile segnale di miglioramento per l’ecosistema.