Cardano al Campo, 26 luglio 2013 - È il giorno dell’addio a {{WIKILINK}}Laura Prati{{/WIKILINK}}  Un lungo addio, nell’arco di una intera giornata. Intanto, dopo l’autopsia, le indagini imboccano la fase più delicata. La sindaca di Cardano al Campo è stata stroncata da una emoraggia cerebrale che ha prevalso sulla sua tenace resistenza. L’interrogativo è adesso se esiste o se invece deve essere escluso un nesso eziologico fra il colpo di 7.65 esploso all’addome della donna da Giuseppe Pegoraro e la rottura dell’aneurisma congenito a cui è seguito il copioso sanguinamento. A Maria Luisa Pennuto, il medico legale nominato dalla Procura per l’autopsia, potrebbero affiancarsi un neurochirurgo e un neurorianimatore. In questo caso i difensori dell’ex comandante della polizia municipale, gli avvocati Gianluca Fontana e Carla Azzimonti, replicherebbero con una loro consulenza. Sarà il terreno di confronto e anche di scontro fra opposte posizioni: una prevedibile «guerra» di esperti sulla quale si giocherà in larga parte il destino processuale di Pegoraro.

Nel corso dell’autopsia è stato estratto il terzo proiettile, che era andato a incastrarsi nel femore.
Il sostituto procuratore di Busto Arsizio, Nadia Calcaterra, procede con rigore e determinazione. Dagli ospedali di Gallarate e Varese sono state acquisite le cartelle per ricostruire, giorno per giorno, l’odissea sanitaria di Laura Prati, dal ricovero il 2 luglio, subito dopo il ferimento, al trasferimento una settimana dopo all’ospedale di Circolo di Varese. Lì la sindaca è stata sottoposta a un intervento radiologico per la rimozione di una fistola post traumatica (quindi conseguente alla ferita) che si era formata sulla biforcazione dell’aorta. Fino alla morte, nella mattinata di lunedì.


Il pm Calcaterra ha modificato l’ipotesi di reato da tentato omicidio a omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e ha chiesto al gip una nuova ordinanza di custodia in carcere. Sul fronte dell’accusa notevole importanza viene attribuita all’elemento psicologico del reato contestato all’ex vigile: Pegoraro ha dichiarato infatti che non era sua intenzione uccidere, ma di avere però messo in preventivo il rischio che ciò accadesse.


Il congedo di Laura Prati dalla sua comunità. Le spoglie giungeranno in mattinata a Cardano da Varese. Una sosta nell’abitazione dove saranno in attesa il marito Giuseppe Poliseno e i figli Massimo e Alessia. La camera ardente è stata allestita nella Sala Ipazia d’Alessandria di Casa Paolo VI, che il primo cittadino aveva inaugurato pochi giorni prima del ferimento. Alle due del pomeriggio, nel cortile di Casa Paolo VI, si terrà la commemorazione. Alle 17 il rito funebre nella chiesa parrocchiale di Sant’Anastasio Martire.


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