Busto Arsizio, 19 maggio 2013 - Un'intera città sotto choc, un quartiere sconvolto dal folle gesto. I residenti non trovano le parole per descrivere quanto accaduto ieri poco dopo mezzogiorno, non riescono a spiegarsi come una madre possa lanciare i due figli piccoli dal balcone. Come a distanza di qualche ora possa rivendicare il gesto davanti al magistrato, augurandosi che muoiano, una volta saputo che erano sopravvissuti al volo dal terzo piano. «Siamo tutti sotto choc - racconta Giuseppe Tagliabue dell’omonima cartoleria di viale Alfieri - ogni giorno accade qualcosa di brutto. L’altra sera l’uomo che ha dato in escandescenze col coltello nel suo condomino, oggi (ieri, ndr) questo fatto terribile. Siamo circondati da una negatività che sembra non andare più via».

Il quartiere, una zona residenziale che si sviluppa intorno alla parrocchia di Sant’Edoardo, si interroga sul tremendo episodio. Il viale teatro del dramma, è uno stradone alberato che parte a ridosso del centro e porta a Borsano e Dairago. La zona è ben servita, ci sono scuole e negozi, la parrocchia di Sant’Edoardo è una delle più attive e frequentate della città. Tutt’altro che una periferia abbandonata, insomma. Un contesto ordinato e benestante che stride con quanto accaduto ieri. «Ci conosciamo tutti - prosegue Tagliabue - siamo persone tranquille, non ho mai sentito i miei clienti lamentarsi di brutte presenze nella zona. Questa notizia ci ha colpito davvero molto, tutti quanti».

Una vicina di casa racconta che nella vita della madre qualcosa è cambiato dopo la seconda gravidanza. «Ho cominciato a pensare che nessuno le vuole bene, continuava a ripeterlo», ha detto la donna che subito dopo il gesto di follia è corsa in casa di Silvia. Le avrebbe domandato il perché di quel raptus ma lei non rispondeva, sembrava non ascoltare nemmeno, come fosse in trance. Altri vicini di casa parlano di una persona un po’ strana, che quando la si incrociava a volte salutava e a volte no.

In alcune occasioni avevano sentito delle grida provenire dal suo appartamento ma non ci avevano dato particolarmente peso: capita anche nelle migliori famiglie che a volte in casa si alzi la voce coi bambini. Una situazione nota ma apparentemente sotto controllo, dunque. Unasituazione che don Emilio Sorte, parroco di Sant’Edoardo, conosceva bene. La notizia lo ha raggiunto mentre era in pellegrinaggio con 130 fedeli, ad avvertirlo è stato un suo collaboratore. «Conoscevo le sofferenze di questa donna e della sua famiglia, che le è sempre stata vicina - racconta - sia la sua sia quella del marito. Non avevano problemi economici e per quanto mi risulta nemmeno relazionali. Era costantemente seguita dai medici, siamo di fronte a un episodio per certi versi imprevedibile. D’altronde la mente umana ha spesso risvolti insondabili».