Arcisate, 5 marzo 2013 - Sette Campate da 62 metri ciascuna per quasi mezzo chilometro di lunghezza. Sta prendendo forma il viadotto della Bevera, il vero simbolo della ferrovia Arcisate-Stabio, ancor più delle pur imponenti gallerie che si stanno scavando. E’ qui infatti, in questi 430 metri sospesi per aria che il treno sarà visibile a tutti, quando solcherà la valle dell’omonimo torrente che conduce alla Svizzera via Gaggiolo. Qui si trova l’emblema dell’internazionalità di un progetto a lungo invocato e ora finalmente vicino alla compiuta realizzazione.

Tra i ritardi, polemiche, retromarce e altri contrattempi di varia natura, la ferrovia italo-svizzera dovrebbe essere pronta tra poco più di un anno e mezzo, nel settembre 2014, per entrare ufficialmente in esercizio nel dicembre dello stesso anno. In tempo per l’Expo, il grande impegno internazionale che Milano e tutta la Lombardia non possono fallire: vietato farsi trovare impreparati.

Il ritardo maggiore è stato accumulato per via dei problemi di smaltimento delle terre di scavo, per le quali è stata riaperta l’ex cava Rainer in territorio di Arcisate, tra le non poche proteste da parte dei residenti e delle associazioni ambientaliste. Una lunga battaglia che aveva prodotto anche l’interessamento della nota trasmissione televisiva Striscia la Notizia, prima che lo scorso giugno venisse trovato e firmato un accordo tra le parti. Adesso i lavori proseguono spediti: «Il 95% del cantiere è aperto» spiega Giuseppe Rossi, responsabile dell’impresa costruttrice, la Ingegner Claudio Salini.

Degli 846 metri di galleria della Bevera, ad oggi ne sono stati scavati 250 per lato, e gli operai sono al lavoro anche nei cantieri di Arcisate e Induno Olona, per la cui tratta ferroviaria di 4,8 km tra i due Comuni è previsto il raddoppio. Per la verità sono stati completati lavori solamente per 60 milioni di euro, ne mancano dunque ancora per un importo pari quasi al triplo, ma la convinzione è che il tempo dei ritardi sia ormai alle spalle e nei cantieri si respira fiducia.

La grande opera che – insieme alla Pedemontana per quanto riguarda il trasporto su gomma – è destinata a rivoluzionare la viabilità varesina, pare avviata verso lo sprint finale. «In questi anni imprevisti ci sono sempre stati – commenta Angelo Pierobon, sindaco di Arcisate (foto sotto) – per cui aspetto che i lavori siano almeno in dirittura d’arrivo prima di esultare, tuttavia mi sembra evidente che ora i cantieri stiano procedendo con una certa risolutezza. Ovviamente prima finiscono meglio è, anche perché sia noi che Induno siamo dei cantieri a cielo aperto e scontiamo ormai da tempo parecchi disagi. Speriamo di poter cominciare a godere dei benefici».