Vrese, 25 gennaio 2013 -  Città a in Lombardia per l’uso della bici in centro. Ha rilanciato il bike sharing, ma la città di Varese sulle bici fa flop. Lo dimostra l’indagine effettuata dalla Regione attraverso una convenzione con Fiab-Ciclocittà - a presentarla l’altro giorno l’assessore alla Mobilità Andrea Gilardoni - su tutti e 12 i capoluoghi. Ebbene, secondo i dati emersi, Varese è uno dei centri più «nemici» dei ciclisti. Il 19 settembre scorso, giornata scelta per il campionamento, i volontari di Fiab hanno contato il passaggio di 433 biciclette fra le 7.30 e le 13.30 in quattro punti di Varese: meno che in tutti gli altri capoluoghi.Le ragioni della caduta sono molteplici, tra le infrastrutture carenti per i «gusti» del ciclista urbano e la conformazione a sali e scendi di una città che include sette colli e passa dai 238 metri sul livello del mare delle zonein riva al lago ai 1.150 in cima al Campo dei Fiori.

 

«I dati - spiega Beppe Ferrari, presidente di Fiab Varese, che ha coordinato i rilevamenti - sono chiari: Varese è in coda a tutti in Lombardia. Qui la mobilità ha problemi su tutti i fronti». È vero, prosegue Ferrari, «che per le due ruote l’orografia non aiuta, ma anche in altri luoghi dove la mobilità ciclabile è più sviluppata esiste lo stesso problema. Il punto è rendere questo fattore meno incisivo, facendo in modo che la bicicletta sia ancora più conveniente su altri fronti». Ad esempio, secondo Ferrari, integrandola meglio con il traffico automobilistico.

 

«Sull'utilizzo della bicicletta pesa ancora il fattore culturale - spiega Alberto Minazzi, presidente Legambiente - AVarese è soprattutto il traffico a creare problemi. Strade strette e lunghe code diventano un problema quando l’asse principale da Bizzozero a Masnago è il più congestionato. Non si rimedia con le piste ciclabili ma con una politica della mobilità che permetta una migliore scorrevolezza anche disincentivando l’auto, oltre a un investimento sulla sicurezza». Quest’ultimo tema deve essere prioritario secondo il vicesindaco Carlo Baroni.

 

«Ribadisco che a Varese c’è un problema strutturale per la conformazione delle strade - spiega - Sono troppo strette per pensare di realizzare percorsi ciclabili o corsie preferenziali per autobus a margine. È una strada già tentata in passato con risultati fallimentari». Le novità in arrivo su questo fronte non mancheranno. Sono contenute nel Piano urbano della mobilità e consistono in una serie di interventi viabilistici che migliorano la fluidità del traffico. «L’importante - prosegue - è che qualunque soluzione si adotti parta dalla massima tutela della sicurezza di chi va in bicicletta: una pista ciclabile su strade troppo trafficate non potrebbe garantirla.

 

di Francesca Manfredi