Azzate, 27 dicembre 2012 - Ultima spillatura questa sera all’Università della Birra, lo storico locale di Azzate che chiuderà i battenti dopo 15 anni di onorato servizio, prima come scuola e poi anche come club e ritrovo pubblico. Dipendenti, clienti storici e semplici avventori si ritroveranno per un’ultima bevuta in compagnia, in un ambiente che ha contribuito come pochi altri in tutta Italia a diffondere la conoscenza e la «cultura» della birra. Da domani l’Università della Birra non ci sarà più, almeno non così com’è nata e si è sviluppata in questi tre lustri. Impossibile, senza Franco Re, il fondatore-rettore, vera anima di questo posto speciale. Franco se n’è andato improvvisamente l’estate scorsa, colpito da un malore.

 

I suoi collaboratori più stretti avrebbero voluto proseguire lungo il solco tracciato, ma la famiglia Re ha preferito declinare la proposta d’acquisto della quota di maggioranza della società. L’Università della Birra ha virtualmente smesso di esistere già dal 6 dicembre, ma è rimasta aperta per onorare alcuni impegni già presi. Stasera l’ultimo brindisi, con la consegna dei diplomi dell’ultimo corso tenuto da Franco Re, tra nostalgia e speranze per il futuro. «Stiamo cercando un posto dove riaprire e continuare il nostro lavoro – spiega Silvana Giordano, una delle più strette collaboratrici del rettore – Non vorremmo spostarci dalla provincia di Varese, ma molto dipende dai prezzi degli immobili. Anche perché non riceveremo subito la liquidazione». I molti clienti affezionati si augurano una pronta riapertura. «Dovremmo ripartire con l’attività di rivendita e le consulenze, poi piano piano riprendere il discorso della scuola vera e propria, anche se sarà difficile ricevere nuovamente l’accreditamento regionale».

 

Cioè il riconoscimento ufficiale da parte del Pirellone dell’attività svolta, ottenuto tre anni fa a coronamento degli sforzi fatti nel corso degli anni da Re e dai collaboratori. Silvana cercherà di ripartire insieme a Stefano Baladda, l’altro stretto collaboratore di Franco Re, e Samantha Belli, chef dell’Università della Birra. Il nome, registrato, non potrà essere lo stesso, ma il terzetto sta studiando un logo molto simile e, soprattutto, vuole garantire continuità nella filosofia della scuola-bar-ristorante.

 

di Michele Mezzanzanica